Ucraina, missili su Zaporizhzhia. Cremlino: “Menzogne ucraine riguardo Izyum”
Nelle prime ore del mattino l’esercito russo ha lanciato otto missili su Zaporizhzhia, dove si trova il sito della più grande centrale nucleare d’Europa. La Russia però accusa l’Ucraina di aver bombardato il sito con l’uso di armi fornite dai Paesi occidentali, esponendo così l’Europa al pericolo di una catastrofe nucleare.
Le forze ucraine hanno preso il controllo di un altro villaggio nella regione di Luhansk, finora occupato dai russi lo ha annunciato su Telegram il capo dell’amministrazione militare di questo oblast, Serhiy Haidar invitando però la popolazione alla pazienza perché la liberazione dell’oblast di Luhansk sarà molto più difficile che nella regione di Kharkiv. “Ci sarà una dura battaglia per ogni centimetro dell’oblast di Luhansk”, ha dichiarato.
Continuano gli attacchi russi contro obiettivi civili. Quattro medici sono morti e 2 pazienti sono rimasti feriti durante un bombardamento russo nel villaggio di Strelecha, nella regione di Kharkiv, mentre era in corso un’evacuazione dei pazienti da un ospedale psichiatrico colpito da missili. Un’altra potente esplosione è stata segnalata nell’area dell’aeroporto di Melitopol, controllato dalle forze russe.
Ad Izyum si continua a scavare nelle fosse comuni. Il Cremlino definisce “menzogne” le denunce ucraine sulle atrocità commesse dalle truppe russe nell’Ucraina nord-orientale, dopo l’annuncio della scoperta dei corpi di centinaia di persone a Izyum. Intanto il procuratore generale ucraino dichiara che cinque minori tra i 4 e i 16 anni sono stati vittime di aggressioni sessuali da parte dei russi.
Dopo che ieri la Commissione europea ha raccomandato di sospendere 7,5 miliardi di euro di fondi destinati a Budapest, in risposta ai timori legati allo stato di diritto, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato: “L’Ungheria assume una posizione sovrana su molte questioni che accogliamo con favore. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione”.