Ucraina, raid russi su Kryvyi Rih, morti e feriti. Zelensky: “I terroristi non saranno perdonati”
Giorno 475 di guerra. L’Ucraina si risveglia ancora sotto le bombe russe. Ad essere colpita, nella notte, dai raid di Mosca è Kryvyi Rih, città natale di Volodymyr Zelensky. Sono almeno 6 i morti e oltre 20 i feriti secondo quanto reso noto su Telegram dal sindaco, Oleksandr Vilkul. “I terroristi non saranno mai perdonati e saranno ritenuti responsabili di ogni missile che lanciano” tuona il presidente ucraino che aggiunge: “Combattere nella tanto attesa offensiva contro le forze russe è dura, ma stiamo andando avanti”.
L’attacco è stato condannato anche dall’Onu. “L’invasione della Russia ha, ancora una volta, causato vittime e portato sofferenze al popolo ucraino. Il diritto umanitario internazionale è chiaro: i civili e le infrastrutture civili non sono un obiettivo”, ha dichiarato la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite in Ucraina, Denise Brown.
Non solo Kryvyi Rih e Kiev. Le autorità ucraine hanno denunciato anche un attacco russo con droni a Kharkiv. Secondo il sindaco Igor Terekhov, riporta la Bbc, risultano danneggiati i locali di una società di servizi nella zona di Kyivskyi e un magazzino nel distretto di Saltivskyi. L’allarme aereo è scattato in tutto il Paese.
Oggi il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi dovrebbe recarsi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia per presentare a Zelensky un programma di assistenza a seguito dell’inondazione per il crollo della diga di Kakhovka. Il governatore della regione di Kherson, Oleksandr Prokudin, ha fatto sapere che circa 3.600 case in 31 insediamenti sono ancora allagate sulla riva destra del fiume Dnipro controllata dall’Ucraina. Negli ultimi giorni l’acqua si è ritirata da 200 case nella regione ed ora il suo livello è sceso di 27 centimetri.
Intanto gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da 325 milioni di dollari che include i veicoli da combattimento Bradley e Stryker. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti del Pentagono. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha invece dichiarato che la Germania non sarà in grado di sostituire tutti i carri armati che vengono danneggiati o distrutti in battaglia in Ucraina, ma Berlino continuerà a consegnare a Kiev altri carri armati Leopard 2 a partire da luglio.