Ucraina, Zelensky: “Crimea libera politicamente”. Due morti a Poltava
Sì a una soluzione politica. No a quella militare. È questo in sostanza il pensiero del presidente ucraino Volodymyr Zelensky riguardo la Crimea. In un’intervista rilasciata ieri dal numero uno di Kiev, ma ripresa soltanto questa mattina – 28 agosto, – Zelensky si dimostra chiaro sul futuro della Regione: “Quando saremo ai confini amministrativi della Crimea, penso che sia possibile forzare politicamente la smilitarizzazione della Russia sul territorio della penisola” ha detto.
Intanto le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico sull’Ucraina la notte scorsa danneggiando abitazioni a Kryvyi Rih, città natale di Zelensky nella regione di Dnipropetrovsk, e distruggendo un impianto industriale a Poltava. Inoltre, il distretto di Nikopol è stato colpito con l’artiglieria pesante. Secondo quanto reso noto dal capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Lunin, due persone sono morte durante l’attacco nella regione di Poltava.
Buone notizie arrivano invece lato Ucraina. Le forze di Kiev hanno liberato il villaggio di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia: lo ha dichiarato durante una trasmissione in diretta dal Centro media militare la viceministra della Difesa ucraina, Anna Malyar. Le truppe di Kiev si stanno muovendo a sud-est di Robotyne e a sud di Mala Tokmachka, ha aggiunto. Mercoledì scorso la 47esima brigata meccanizzata separata delle Forze armate ucraine aveva reso noto di avere issato la bandiera ucraina su Robotyne.