Ucraina, Zelensky: “Terrore russo a Zaporizhzhia”. Team Aiea verso la centrale nucleare
Ennesimo pesante scambio di accuse tra Mosca e Kiev sulla base dei grossi danni accertati alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, dove è stato spento un reattore per limitare, per quanto possibile, il rischio di disastro nucleare. Stando a quanto denunciato da Kiev, la notte scorsa circa 60 razzi di tipo “Grad” sono stati lanciati nelle immediate vicinanze dell’impianto, sugli insediamenti costieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, il più grande complesso nucleare d’Europa.
In particolare, sempre secondo l’Ucraina, 40 di questi raid sono caduti sul villaggio di Marhanets, proprio sulla sponda nord del fiume Dnipro. Un’area pericolosissima per queste operazioni belliche dal momento che dista soltanto 10 chilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, sulla sponda sud. A rendere noti questi dettagli è stato nelle ultime ore Yevhen, il capo dell’amministrazione militare del distretto della vicina Nikopol. I danni registrati dopo gli ultimi bombardamenti sono gravissimi: “Sono state danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche“, ha riportato Yevtushenko. Alcune persone sono rimaste ferite e si trovano al momento in gravi condizioni. Tutta la zona è abbastanza sgombera da civili, ragione per cui non si registrano anche delle vittime.
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di usare la centrale di Zaporizhzhia per seminare terrore: “I terroristi russi sono diventati i primi al mondo a usare la centrale per il terrore”, ha scandito il presidente durante il suo discorso serale di sabato. Per questo motivo la capitale Kiev ha chiesto una presa di posizione netta dell’Onu e dell’Aiea affinché impongano ai russi di lasciare il territorio della centrale occupato da tempo consegnandolo a una commissione speciale. E in effetti un segnale importante è stato dato domenica mattina, quando l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha fatto sapere ufficialmente che dovrà “recarsi a Zaporizhzhia“.
“Dobbiamo andare sul posto proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell’Ucraina meridionale all’inizio dell’anno – ha dichiarato l’Aiea in un tweet del direttore generale Rafael Mariano Grossi -. Possiamo mettere insieme una missione di sicurezza, protezione e salvaguardia e fornire l’assistenza indispensabile e la valutazione imparziale di cui c’è bisogno”. Nel weekend proprio Grossi si è detto “estremamente preoccupato per il bombardamento” di venerdì della centrale, “bombardamento che sottolinea il rischio molto reale di un disastro nucleare“.
Intanto il conflitto tra il Cremlino e l’Ucraina, giunto al suo 165esimo giorno, va avanti e non accenna a placarsi. Immagini scioccanti sono state diffuse dai canali russi nelle quali compare la testa di un prigioniero di guerra ucraino infilata su un palo fuori da un’abitazione. Continuano nel frattempo i tentativi di far partire navi da Odessa cariche di grano. Tra le quattro in programma per oggi, una trasporta olio di semi di girasole ed è diretta in Italia.
E mentre continuano i borbardamenti russi sulle città ucraine con Mosca che annuncia la distruzione di 45mila munizioni Nato, quattro navi con prodotti alimentari ucraini, inclusa una con 6mila tonnellate di olio di semi di girasole destinate all’Italia, sono partite oggi dai porti del Mar Nero nell’ambito di un accordo per sbloccare l’export via mare del Paese, fortemente voluto dalla Turchia.