Usa 2020, proteste pro e anti Trump dall’Arizona a New York
Le elezioni americane si infiammano. Mentre continua lo spoglio degli Stati in bilico, negli Stati Uniti scoppia la protesta. La situazione rischia di degenerare soprattutto in Arizona dove sostenitori di Donald Trump protestano armati di fucili e pistole al grido di ‘stop al furto’. Almeno 300 persone, alcune delle quali armate, si sono riunite davanti al dipartimento elettorale a Phoenix per contestare il vantaggio di Joe Biden dopo le accuse di brogli del tycoon. “Count the votes” urlando chiedendo di “entrare”. “We love Trump” intonano i fan di Trump mentre a 24 ore dalla chiusura degli ultimi seggi Joe Biden sembra a un soffio dalla vittoria. Il candidato dem è a un passo dal raggiungere la soglia dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca.
Le proteste pro-Trump a Phoenix si sono rivolte anche contro la Fox, emittente notoriamente molto vicina al presidente, che aveva già assegnato lo Stato al candidato democratico Joe Biden. Nella notte delle elezioni infatti Fox News insieme a Associated Press avevano dato Biden vincente in Arizona per Biden, anche se solo poco più del 70% dei voti era stato scrutinato, una mossa che ha fatto infuriare Trump e i suoi sostenitori .”Fox vergogna”, hanno urlato le decine di persone che si sono radunate davanti alla sede del governo locale.
Manifestazioni a favore del presidente anche a Detroit dove la richiesta della piazza pro-Trump è però quella di mettere in stand by lo spoglio.
Teatro di proteste anti-Trump è stata anche New York. Decine di persone sono state arrestate nella notte a con l’accusa di trasformare una manifestazione pacifica in aggressioni e atti di vandalismo “appiccando incendi, gettando uova e spazzatura “. I manifestanti avevano marciato per le strade intorno a Washington Square Park, nella zona sud-ovest della Grande Mela, gridando “No Trump, No KKK (Ku Klux Klan), No Facist Usa”.
Manifestazioni anti-Trump per chiedere il conteggio di tutti i voti sono invece in corso anche a Minneapolis, nel Minnesota, e a Boston, nel Massachusets. Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere di “contare ogni voto”. Iniziative simili anche a Chicago e Filadelfia.