Usa: morto O.J. Simpson, ex stella del football americano e al centro di un caso di cronaca
Dopo una lunga malattia è morto a 76 anni, O.J. Simpson: l’ex attore e giocatore di football da tempo lottava contro un cancro alla prostata. “The Juice”, così come era conosciuto negli anni d’oro quando indossava la maglia dei San Francisco 49ers, era stato accusato di aver ucciso la sua ex moglie Nicole Brown e il suo amico Ronald Goldman.
Il processo andò avanti per mesi spaccando l’America e innescando anche un furioso dibattito sulla questione razziale. L’ex campione, che nel frattempo era anche diventato attore, in sede penale fu scagionato per mancanza di prove, in sede civile fu condannato al risarcimento dei loro familiari.
Nel 2008 è stato condannato a 33 anni di carcere (dei quali 9 senza libertà vigilata) per rapina a mano armata e sequestro di persona. È stato infine liberato nell’ottobre 2017 in regime di libertà vigilata. Ad annunciare il decesso di O.J. è stata la famiglia. Sui social si legge: “Il 10 aprile nostro padre, Orenthal James Simpson, ha ceduto alla sua battaglia contro il cancro”.
Orenthal James Simpson è considerato uno dei più grandi giocatori nella storia del football americano, tanto da essere stato inserito nella Pro Football Hall of Fame. Da professionista ha militato per undici stagioni nella National Football League con i Buffalo Bills dal 1969 al 1977 e con i San Francisco 49ers dal 1978 al 1979. Nel 1973 è diventato il primo giocatore a correre per più di duemila yard in quattordici partite della stagione. Conclusa la carriera sportiva, Simpson si è dedicato al cinema, raggiungendo un ulteriore livello di fama grazie al ruolo dell’agente Nordberg nella serie “Una pallottola spuntata”.