Usa, sparatoria vicino ad una sinagoga
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Momenti di paura in California, dove alcuni colpi di pistola sono stati esplosi contro i fedeli di una sinagoga. Ad aprire il fuoco è stato John Earnest, un ragazzo di appena 19 anni che, secondo i media, sarebbe un suprematista bianco e probabilmente autore di alcune lettere in cui denuncia il suo odio verso gli ebrei e in cui spiega di essersi ispirato a Brenton Tarrant, il killer della moschea e del centro islamico di Cristchurch, in Nuova Zelanda.
Il 19enne avrebbe infatti postato online una lettera in cui invita altri bianchi suprematisti a condurre attacchi e in cui spiegherebbe di aver impiegato quattro settimane per pianificare il suo gesto. Il giovane avrebbe inoltre rivelato di aver appiccato con la benzina un incendio a una moschea nella località di Escondito la settimana dopo l’attentato in Nuova Zelanda. Il ragazzo avrebbe anche scritto una lista di persone a cui si sarebbe ispirato, tra cui figura anche Adolf Hitler.
Teatro della sparatoria è stata la cittadina di Poway, ad una ventina di chilometri da San Diego, davanti al centro ebraico della Congregation Chabad dove molti fedeli si erano riuniti ieri mattina per le celebrazioni della Pasqua ebraica. Il bilancio è di una donna morta e tre feriti, tra cui una bambina, Noya Dahan, di 8 anni. La famiglia Dahan, riferiscono i media, ha lasciato alcuni anni fa la cittadina israeliana di Sderot (a nord della striscia di Gaza) perché in cerca di una vita più tranquilla dopo anni di continui attacchi di razzi palestinesi. Peretz invece è ancora un residente di Sderot, ed era da poco giunto negli Stati Uniti per visitare i parenti. Il terzo ferito è il rabbino della comunità. La donna uccisa, Lori Gilbert Kaye, ha perso la vita lanciandosi verso il religioso per proteggerlo, secondo quanto riferito dai testimoni.
Ancora vivo negli Usa è il ricordo della strage della sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, avvenuta esattamente sei mesi fa, il 27 ottobre, quando un uomo, Robert Bowers, entrò in azione e uccise 11 persone, in quello che viene considerato l’attacco antisemita più grave della storia degli Stati Uniti. Immediata la reazione del presidente Donald Trump: “Secondo le informazioni che abbiamo, si tratta di un crimine d’odio, il male va sconfitto”. Dure parole arrivano anche dal premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha dichiarato: “L’attacco alla sinagoga in California è un colpo inferto al cuore del popolo ebraico”. Netanyahu, che ha inviato condoglianze ai familiari della donna uccisa e auguri di guarigione ai feriti ha poi aggiunto: “La comunità internazionale deve rafforzare gli sforzi nella lotta all’antisemitismo“. Alla luce del moltiplicarsi degli attacchi antisemiti nel mondo il premier ha infatti indetto per questa settimana una consultazione speciale con esperti del ramo.