Zaky, lettera dal carcere alla fidanzata: “La situazione peggiora, non sono ottimista”
Si affievoliscono le speranze di Patrick Zaky di uscire dal carcere nel breve periodo. Lo studente egiziano all’Alma Mater di Bologna è in cella nel suo Paese dal febbraio dello scorso anno per propaganda sovversiva, ed è ormai arrivato all’ennesima proroga di custodia cautelare da parte dei giudici egiziani. La fiducia in un epilogo positivo a stretto giro si assottiglia e per questo scrive una lettera alla sua fidanzata in cui si sfoga e condivide con lei le consapevolezze alle quali è giunto. “La situazione sta peggiorando giorno dopo giorno – scrive il 30enne -. La mia indagine è ripresa, il che potrebbe significare che un giorno andrò in tribunale e avrò un processo e questo è molto peggio di quanto mi aspettassi. Dopo un anno e mezzo, non potevo fare a meno di pensare che avrei riavuto presto la mia libertà, ma ora è chiaro che non accadrà presto“.
Nella lettera, pubblicata per intero sulla pagina Facebook Patrick Libero e consegnata alla famiglia durante una visita in carcere al Cairo, Zaky parla anche dei tanti progetti che aveva in programma di realizzare con la sua compagna. “Nei nostri sogni più selvaggi non avremmo mai potuto immaginare uno scenario come questo, da quando sono partito per Bologna abbiamo fatto tanti progetti, che tu venivi a trovarmi per girare l’Italia insieme – ricorda lo studente nel messaggio per la fidanzata -. Mi rende estremamente triste che non potrà succedere“. E infine conclude: “Non sono affatto ottimista sulla mia situazione. Con molto amore, Patrick”.
Riccardo Noury: “è uno dei messaggi più importanti”. Per il portavoce di Amnesty International Italia, la lettera scritta dopo anno e mezzo di detenzione illegale “è di grande incoraggiamento per tutti noi, è il messaggio di una persona determinata a resistere fino a quando non tornerà nel luogo scelto per studiare e per vivere”, ovvero Bologna.