Zaky resta in carcere, prossima udienza il 17 marzo. “Quei post non sono i miei”
Patrick Zaky resta in carcere per altri 15 giorni. Così hanno deciso oggi, 22 febbraio, i giudici egiziani nel corso dell’udienza al palazzo di giustizia di Mansura. Il 27enne egiziano, studente del master in Studi di genere e delle donne all’università di Bologna, è in custodia cautelare dall’8 febbraio scorso, con accuse di propaganda sovversiva. La prossima udienza è ora fissata per il 7 marzo: allora si saprà se Zaky potrà tornare libero.
Il giovane è rimasto nella stanza del procuratore capo di Mansura per circa 50 minuti. Alcune fonti riferiscono che è apparso con i capelli molto corti rispetto a sette giorni fa, quando i giudici hanno respinto ufficialmente la richiesta di scarcerazione.
Nel corso dell’udienza, Zaky ha ribadito davanti ai giudici di non aver mai scritto i post su Facebook sulla base dei quali risulta incriminato per propaganda sovversiva. E quando gli è stato domandato se l’account fosse il suo, il giovane studente ha risposto di no.
I suoi legali difensori sono dunque tornati a sostenere “l’infondatezza delle accuse e i vizi di forma” dell’arresto, a loro avviso preceduto da un sequestro delle forze di sicurezza all’aeroporto del Cairo e da falsi nella verbalizzazione. Zaky ha poi sottolineato di nuovo di voler “continuare gli studi” a Bologna.
Una volta fuori dalla stanza, Zaky è riuscito per qualche istante ad abbracciare suo padre, sua madre e sua sorella, nonostante nel corridoio ci fossero molti agenti della sicurezza e polizia in borghese.
Fonte immagini: Facebook