Zelensky lancia la sfida a Putin: negoziati se la Russia si ritira
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Porta a Porta ha detto di essere pronto a parlare con il leader russo Putin ma senza ultimatum e solo se Mosca si ritira e risponde di quello che ha fatto: “Non possiamo accettare compromessi sulla nostra indipendenza” dice in un’intervista a Porta a Porta. Di ritorno da Washington, il premier italiano, Mario Draghi, insiste per la trattativa. La ministra degli Esteri britannica chiede invece al G7 più armi per l’Ucraina. L’Onu apre un’inchiesta sui presunti crimini di guerra russi.
Oltre 220.000 cittadini ucraini hanno bisogno di un alloggio poiché l’esercito russo ha distrutto quasi 38.000 edifici residenziali nel Paese dall’inizio dell’invasione: lo ha reso noto su Telegram la commissaria per i diritti umani nel Parlamento di Kiev, Lyudmila Denisova, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform. Denisova ha annunciato inoltre di aver firmato un memorandum di cooperazione con l’associazione internazionale ATA, volto a fornire alloggi temporanei ai cittadini che hanno perso la casa a causa della guerra.
Intanto il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, torna a condannare la Russia: “Sta attaccando la nazione sovrana dell’Ucraina con minacce vergognose e inaccettabili sull’uso delle armi nucleari”. “Questo – ha aggiunto – non sta solo scuotendo la sicurezza dell’Europa, ma sta pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero. Abbiamo regole internazionali e istituzioni globali per il disarmo nucleare e il controllo degli armamenti. Dobbiamo proteggerli e rafforzarli per garantire pace e sicurezza”.
Infine almeno 226 bambini sono rimasti uccisi e 420 feriti dall’inizio del conflitto militare in Ucraina. Lo ha affermato questa mattina la Procura generale ucraina nel suo aggiornamento quotidiano, precisando che si tratta di cifre provvisorie in quanto sono in corso accertamenti nelle regioni attualmente interessate dalle ostilità. La regione dove si registra il maggior numero di decessi è quella di Donetsk, con 139 bambini morti o feriti, seguita da quella di Kiev, con 116. Inoltre, a causa dei massicci bombardamenti da parte delle Forze armate russe, 1.721 istituzioni educative sono state danneggiate, 139 delle quali completamente distrutte.