A Roma l’addio a Sinisa Mihajlovic: in migliaia per l’ultimo saluto
A Roma è il giorno dell’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic. In migliaia hanno partecipato ai funerali dell’ex calciatore e allenatore, spentosi venerdì 16 dicembre, all’età di 53 anni, dopo aver combattuto la sua battaglia contro la leucemia, malattia davanti alla quale “non è scappato” ma “ha dato forza mostrando la fragilità dolce di un guerriero” come ricordato dal cardinale Matteo Maria Zuppi, durante l’omelia funebre nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica. “Fragilità che – ha sottolineato il presidente della Cei – è una porta, non un muro”. “Togliamo le pietre dal nostro cuore per vivere in pace con noi e gli altri” ha aggiunto Zuppi invitando a stringersi intorno alla famiglia dell’ex campione serbo.
“Ciao Sinisa, uno di noi”, si leggeva in uno dei cartelli esposti davanti alla Chiesa. “Sinisa nel cuore” recitava lo striscione davanti alla basilica. Un’ora prima della cerimonia funebre oltre duemila persone erano già presenti intorno alla piazza tra lacrime e commozione. Uno dei momenti più toccanti è stato l’arrivo del feretro alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, portata, tra gli altri, dai suoi amici Roberto Mancini e Dejan Stankovic. Accompagnata da un lungo e commosso applauso, si è sollevata anche una maglia della ‘sua’ Lazio e tante sciarpe del Bologna. A fare per primi ingresso in chiesa sono stati proprio i giocatori e la dirigenza rossoblù, compreso il tecnico Thiago Motta. Presenti il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, Maurizio Sarri, Vincenzo Montella e Renzo Ulivieri. Subito dopo è stata la volta dell’ex compagno di squadra alla Roma Francesco Totti, arrivato in compagnia di Bruno Conti e Morgan De Sanctis, seguiti dal presidente della Lazio e senatore Claudio Lotito.
Tante le personalità del mondo sportivo e non presenti dal ministro per lo sport Andrea Abodi, al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al numero uno della Figc Gabriele Gravina.