Anniversario del Cern, Mattarella a Ginevra: “È un virtuoso esempio di cooperazione europea”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a Ginevra per il 70° anniversario del Centro Europeo per la Ricerca Nucleare e presso il Globe of Science and Innovation incontrerà la Direttrice Generale, Fabiola Gianotti e il Presidente del Consiglio del CERN, Eliezer Rabinovici.
“Nell’esprimere apprezzamento per i risultati che il Centro Europeo di Ricerca Nucleare ha saputo conseguire in questi suoi primi settant’anni di vita – dichiara il capo dello Stato – mi piace segnalare come il Cern abbia rappresentato un virtuoso esempio di cooperazione europea in una realtà globale segnata, anche in ambito scientifico, da potenze di scala infinitamente superiore ai nostri orizzonti nazionali. Progredire significa impegno comune perché il Centro possa continuare ad esercitare il suo ruolo di eccellenza, contribuendo alla leadership europea in un settore chiave per l’autonomia strategica del Continente”.
Era il 29 settembre 1954 quando la Convenzione che ha sancito la nascita dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, il CERN, veniva ratificata dai 12 Stati fondatori, tra cui l’Italia, che è stata tra i principali protagonisti di questo atto di nascita, grazie al ruolo avuto da Edoardo Amaldi. Amaldi che nel 1951 aveva contribuito a fondare l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN, l’istituto che coordina la partecipazione scientifica nazionale al CERN. Amaldi aveva colto nella costituzione di una grande istituzione scientifica comune la possibilità di contribuire alla ricostruzione sociale, civile ed economica dell’Europa, all’epoca ancora in ginocchio sulle macerie, fisiche e morali, del secondo conflitto mondiale, da poco conclusosi.
Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN e membro del Council del CERN, oggi a capo della delegazione italiana: “Oggi il CERN è il più grande e importante laboratorio di fisica delle particelle al mondo, grazie alle sue attività scientifiche e tecnologiche che, nel corso degli anni, hanno condotto a storiche scoperte e invenzioni, entrate poi a far parte delle nostre conoscenze e delle nostre vite”, commenta “Come riportato nel rapporto Draghi, il CERN rappresenta uno degli esempi di successo per l’Europa, una grande infrastruttura leader sia nella produzione scientifica, sia nello sviluppo tecnologico. Vogliamo quindi celebrare oggi il CERN con l’augurio per il futuro di continuare a realizzare grandi programmi scientifici, che consentano all’Europa di mantenere e rafforzare la leadership mondiale in questo settore di ricerca”.
Il CERN è un luogo unico al mondo, dove una comunità di oltre 17mila persone di 110 nazionalità lavora e coopera per la conoscenza e il progresso aperti e condivisi, oltre ogni confine geografico, politico, culturale, proprio come sancito dalla sua Convenzione fondante. “L’Organizzazione provvederà alla collaborazione tra gli Stati europei nella ricerca nucleare di carattere puramente scientifico e fondamentale, e nelle ricerche correlate.
L’Organizzazione non avrà alcun interesse in ricerche di carattere militare, e i risultati del suo lavoro sperimentale e teorico saranno pubblicati o resi comunemente disponibili in altro modo – sottolinea Zoccoli aggiungendo – il CERN rappresenta oggi il luogo per eccellenza dove la scienza esprime la sua natura al più alto livello. Meraviglia, curiosità, spirito critico e rigore, partecipazione, passione, collaborazione e condivisione. Al CERN si parla la lingua comune della scienza e si lavora seguendo la coerenza e l’oggettività del metodo scientifico. Il CERN è una grande infrastruttura di ricerca, un grande laboratorio scientifico, una grande comunità che guarda all’universo con il solo fine della pura conoscenza, con la convinzione che in essa risieda la più originale possibilità di crescita e progresso di ogni società”.