Anno giudiziario 2021: Curzio chiede una riforma urgente della giustizia
Inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 in Cassazione, alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Oltre al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, presenti il premier Giuseppe Conte, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro della Giustizia Bonafede, oltre al presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, al vicepresidente del Csm David Ermini e i vertici di tutte le magistrature.
Il Primo Presidente Pietro Curzio cita Mario Draghi parlando del debito del Recovery Fund sulle spalle dei giovani ed esorta a riformare la giustizia: “è necessario tracciare un quadro di riforme, prima fra tutte quella della giustizia, che dia idonee garanzie, di conseguire gli obiettivi prefissati”. Quindi una frecciata a quelle politiche di utilizzo egoistico del denaro pubblico, che ha come conseguenza un danno alle future generazioni: ” privare un giovane del suo futuro è una delle forme più gravi di disuguaglianza”.
Il Pg della Cassazione Giovanni Salvi nella sua relazione ha invece ricordato che “L’Italia è uno dei Paesi al mondo con il minor tasso di omicidi, anche se i femminicidi sono diventati più numerosi”. Salvi nel suo intervento si è soffermato sulla corruzione, definita uno “strumento abituale” delle cosche mafiose e ha posto l’accento sulle “sempre allarmanti anche se ben contenute da una salda azione preventiva” attività di associazioni terroristiche o eversive: “Va segnalato con particolare attenzione il riproporsi di antiche pulsioni razziste e antisemite, che si saldano a nuovi mezzi di comunicazione e all’affermarsi di movimenti che si richiamano al suprematismo bianco”.
Molto atteso l’intervento del vicepresidente del Csm David Ermini che, rifacendosi al caso Palamara sottolinea che al di là delle sanzioni “serve una rifondazione morale”. “Nell’anno appena trascorso il Consiglio superiore, dopo aver rischiato di essere travolto dalle dolorosissime vicende venute alla luce l’anno precedente, che avevano reso evidente una degenerazione correntizia non più sostenibile, era chiamato a dimostrare di saper continuare ad assolvere la funzione di governo autonomo della magistratura attribuitagli dalla Costituzione. Il doveroso accertamento delle responsabilità di singoli magistrati non deve trasformarsi in un modo per liquidare fatti dolorosi e inquietanti all’interno di una spiacevole parentesi da archiviare e dimenticare in fretta. Risulterebbe infatti vana ogni decisione della Sezione disciplinare o della Prima Commissione per le incompatibilità se ad essa non si affiancasse un profondo cambiamento di mentalità, una vera e propria rifondazione morale che coinvolga tutta la magistratura”
“Nei prossimi mesi, – ha concluso Ermini – reintegrato nella completezza dei suoi componenti e delle sue articolazioni interne (all’esito dell’imminente nomina del Segretario generale e delle nuove elezioni suppletive), il Consiglio superiore sarà chiamato a svolgere un grosso lavoro sui numerosi e rilevanti temi che riguardano lo status del magistrato, le nomine dei dirigenti degli uffici giudiziari, i pareri sulle riforme in materia processuale e ordinamentale, i rapporti con il Giudice amministrativo”.
Dai microfoni di Tgcom 24 sono poi arrivate le parole di Luca Palamara. La pubblicazione del libro di Palamara, ‘Il sistema’, prospetta ora nuovi inquietanti episodi, che chiamano direttamente in causa alte cariche istituzionali. I fatti in questione, se veri, potrebbero gettare nuovo discredito sulla magistratura italiana. “La mia non è un’opera di delegittimazione della magistratura, ma il racconto di esperienze vissute”, ha detto Palamara a “Fatti e Misfatti”. L’ex presidente dell’Anm ha poi spiegato di essere stato colpito perché “ho dato fastidio a qualcuno”, sottolineando che tanti magistrati gli hanno “chiesto di raccontare la verità”.
I riferimenti fatti nel libro, al Pg Giovanni Salvi raffigurano “il meccanismo di come ha funzionato la nostra organizzazione interna. L’autoraccomandazione è un meccanismo interno che esiste. Chi concorre a un posto vuole avere spesso un rapporto diretto con il consigliere del Csm”, ha aggiunto Palamara.
“L’Anm sarà chiamata a una prova molto importante. Il presidente Giuseppe Santalucia farà accertamenti a 360 gradi. Ora è necessario comprendere tutto. In questo momento ci vuole coraggio, sono sicuro che Santalucia ce l’avrà” ha concluso Palamara, ribadendo di essere pronto a essere ascoltato su questi fatti dalla Prima Commissione del Csm.