Antibioticoresistenza: l’Italia è la nazione europea dove è più alta la mortalità
Secondo un’indagine che sarà presentata giovedì 14 marzo a Milano nel corso VII Congresso Internazionale Amit: l’Italia è la nazione europea nella quale è più elevata la mortalità causata dall’antibioticoresistenza. Su circa 33mila decessi l’anno in tutta Europa, nel nostro Paese se ne contano oltre 10mila.Nel 2050, secondo recenti studi, le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici uccideranno più del cancro.
Nei Paesi dell’Unione Europea si sono verificati 671.689 casi di infezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi soprattutto nei bambini nei primi mesi di vita e negli anziani. Di queste infezioni il 63% risultano essere infezioni correlate all’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Amit è un appuntamento biennale per fare il punto sui super-batteri resistenti agli antibiotici.
In Italia, secondo l’Iss, le infezioni ospedaliere hanno un’importanza anche maggiore di tante altre malattie non infettive. Su 9 milioni di ricoveri in ospedale, ogni anno si riscontrano da 450.000 a 700.000 casi, pari al 5-8% di tutti i pazienti ricoverati.
I report delle più importanti agenzie sanitarie internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, Centro europeo per il Controllo delle Malattie Infettive, Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, ecc.) confermano con dati quasi convergenti, come queste resistenze determinino aumenti molto importanti nei decessi dovuti ad infezioni batteriche.
“Qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti e sepsi – ha dichiarato il professore Marco Tinelli, presidente del Congresso Amit – può essere causato da batteri antibioticoresistenti. Sembra un paradosso, ma anche una persona che non abbia mai assunto antibiotici corre il rischio di avere un’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ospedale o nelle altre strutture di assistenza sanitaria”.
“I batteri non conoscono frontiere e le stesse resistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare in villaggi sperduti in Africa ed in America Latina come anche il report dell’OMS dimostra chiaramente” sottolinea Tinelli.
Tra le cause principali dell’antibioticoresistenza indicate da un’indagine che sarà diffusa al Congresso Anmit, anticipa una nota, “vi è sicuramente la scarsa tendenza a lavarsi frequentemente le mani. Questa è particolarmente rilevante in Italia, dove l’uso delle soluzioni alcoliche come detergenti risulta essere tra i più bassi nell’Unione europea secondo un report dell’Ecdc. Vi è poi la non oculata e inappropriata gestione degli antibiotici negli animali da allevamento e nel territorio per la prevenzione delle infezioni”.