Bologna, esplosione sott’acqua alla centrale idroelettrica di Suviana: ci sono vittime e dispersi
Un’esplosione si è verificata in una centrale idroelettrica di Enel Green Power del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese. Si tratta della centrale semi-sommersa di Bargi.
Coinvolte 15 persone: 3 sono morte, 4 risultano disperse, 5 i feriti, 3 operai sono invece illesi. Ad esplodere una turbina all’ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l’allagamento del nono, con conseguente crollo di un solaio.
Gli operai coinvolti sono tutti di ditte esterne, che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale. Risulterebbe solo un ex dipendente di Enel che lavorava come consulente per queste ditte secondo quanto dichiarato dal prefetto di Bologna, Attilio Visconti.
I soccorsi. Dal momento dell’esplosione sono intervenute dodici squadre dei vigili del fuoco: due di sommozzatori e due squadre specializzate nella ricerca sotto le macerie. “ La situazione è molto molto complessa. Le ricerche non avranno soste fino a quando non troveremo le quattro persone che mancano” ha dichiarato Luca Cari, portavoce dei Vigili del fuoco. “Le nostre squadre di ricerca provenienti da Pisa, – ha aggiunti Cari-, le Urban search and rescue, stanno cercando sotto le macerie al piano meno 8, i nostri sommozzatori stanno lavorando al meno 9 allagato, dove serve immergersi: la situazione è molto complessa, sia nella parte asciutta sia in quella allagata”.
Le reazioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella appresa la notizia si è messo subito in contatto con il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente.
Bonaccini ringrazia i soccorritori. “L’esplosione alla centrale idroelettrica di Suviana è una tragedia che lascia senza parole e che ha sconvolto nel profondo tutta la comunità emiliano-romagnola. Alle vittime, alle loro famiglie, così come ai feriti, trasportati in varie strutture ospedaliere, va la vicinanza e il cordoglio di tutta la Regione”. Il pensiero di Bonaccini va paoi ai soccorritori, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, ai sanitari “e a chiunque sta prestando aiuto in queste ore drammatiche va il nostro ringraziamento, che voglio estendere anche alle tantissime manifestazioni di solidarietà e offerta di aiuto che abbiamo ricevuto in queste ore. Bisognerà conoscere le ragioni di quanto successo. Adesso il dolore sovrasta ogni cosa, ma non dimentichiamoci che la sicurezza sul lavoro deve diventare nei fatti la priorità per il Paese”.
Giorgia Meloni esprime vicinanza alle famiglie delle vittime: ” Seguo con apprensione la terribile notizia riguardante l’esplosione verificatasi in una centrale idroelettrica nel bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese”, ha fatto saper via social la premier che prosegue: “Tutta la mia vicinanza e quella del Governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti. Un ringraziamento ai Vigili del Fuoco prontamente intervenuti, ai soccorritori e a quanti stanno lavorando in queste ore nella ricerca dei dispersi”.
Procura di Bologna: “Prima i soccorsi, poi le cause”. Il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, giunto nei pressi della centrale Enel di Suviana a Camugnano nell’Appennino bolognese, ci ha tenuto a precisare che “adesso è il momento della ricerca, poi sarà il momento di capire che cos’è successo”. L’obiettivo principale, spiega Amato, è “mettere in sicurezza l’impianto e soprattutto fare la ricerca delle persone che sono disperse. Poi vedremo con i tempi e i modi giusti di capire quello che è successo”. Per quanto riguarda i prossimi passi, ha detto Amato, “in questa fase stiamo cercando di capire che cos’è successo, faremo un’iscrizione di natura tecnica del fascicolo nei prossimi giorni per eseguire gli accertamenti urgenti che sono in primo luogo quelli sulle salme, verificheremo se è necessario o no procedere alle autopsie e poi dopo faremo gli approfondimenti”. Insomma, “dovremo capire quello che è successo e successivamente porremo le domande conseguenti”.