Brescia: neonato muore per batterio. 10 in tutto i casi di contagio
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Un neonato è deceduto martedì agli Spedali civili di Brescia a causa della serratia marcescens, un batterio che colpisce il sistema gastrointestinale dei neonati prematuri, particolarmente resistente all’aggressione degli antibiotici.
Il bimbo, nato infatti prematuro da una coppia bresciana, era ricoverato insieme al suo gemello, che pure avrebbe contratto il batterio così come altri bambini presenti nello stesso reparto di patologia neonatale. Già a fine luglio infatti alcuni neonati avrebbero cominciato a presentare i segni clinici della malattia mentre per altri si parla di semplice colonizzazione, per un totale di 10 casi. I carabinieri del Nas hanno acquisito tutta la documentazione medica e il reparto è stato chiuso al fine di favorire le indagini della procura, che ha aperto un’inchiesta contro ignoti. Sarà l’autopsia a stabilire le cause esatte del decesso della piccola vittima.
Il bimbo, nato infatti prematuro da una coppia bresciana, era ricoverato insieme al suo gemello, che pure avrebbe contratto il batterio così come altri bambini presenti nello stesso reparto di patologia neonatale. Già a fine luglio infatti alcuni neonati avrebbero cominciato a presentare i segni clinici della malattia mentre per altri si parla di semplice colonizzazione, per un totale di 10 casi. I carabinieri del Nas hanno acquisito tutta la documentazione medica e il reparto è stato chiuso al fine di favorire le indagini della procura, che ha aperto un’inchiesta contro ignoti. Sarà l’autopsia a stabilire le cause esatte del decesso della piccola vittima.
“Il 20 luglio è stata identificata una condizione di malattia da serratia marcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture (del 18 e 19 luglio) ed a un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare (effettuato il 19 luglio). I primi due casi diagnosticati sono andati progressivamente migliorando ed attualmente sono in via di risoluzione, purtroppo il terzo paziente ha sviluppato segni clinici da shock settico ed un quadro clinico che è progressivamente peggiorato e, nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e tutte le cure intensive prestate, ha cessato di vivere”. Questa la nota dell’Ospedale.