Calenzano, trovati tutti i dispersi dell’esplosione. Cinque le vittime accertate
È stato trovato anche il corpo dell’ultima persona dispersa nell’esplosione del deposito Eni a Calenzano. Le vittime ufficiali sono dunque 5. In mattinata erano stati trovati due dei dispersi che mancavano all’appello. Da quanto appreso, erano nell’area della pensilina dell’area di carico. Per il governatore della Toscana, Eugenio Giani, è stata “una tragedia di entità fortissima ma che poteva essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante”. Intanto sopralluogo del procuratore di Prato Luca Tescaroli all’interno del deposito Eni.
Sono stati tutti dimessi o sono in fase di dimissione dall’ospedale invece i feriti non gravi portati nelle scorse ore con i mezzi del 118 al policlinico fiorentino di Careggi e all’ospedale di Prato. I tre presenti in quest’ultimo avrebbero già lasciato ieri l’ospedale. Tre le persone sempre ricoverate, tutte in codice rosso: sono i due pazienti del centro grandi ustionati di Pisa, entrambi in condizioni molto gravi, e una terza persona che si trova in subintensiva a Careggi. La Regione inizialmente aveva dato un bilancio di 10 feriti portati con i mezzi di soccorso negli ospedali. A questi si sono aggiunti poi almeno 17 persone, secondo il dato fornito dalla prefettura.
Intanto questa mattina (10 dicembre) a seguito della tragica esplosione nel deposito Eni di Calenzano, c’è stato uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno, da Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell’indotto Eni. Almeno 500 i lavoratori riuniti in assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni. “Lo sgomento – dicono i sindacati – è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa”.