Carlo Tavecchio si è dimesso, il calcio italiano volta pagina
Ad una settimana esatta dalla disfatta azzurra Carlo Tavecchio si è dimesso. Il Consiglio federale è durato un quarto d’ora, dopo le dichiarazioni di voto delle varie componenti. Tavecchio non se l’è sentita di fronteggiare l’emergenza e le pressioni arrivate anche da Coni e Governo. L’ormai ex presidente della Figc arriva alla fine del suo mandato nel peggiore dei modi, dopo Ventura è lui a dover pagare per il disastro azzurro che vedrà la nazionale italiana esclusa dai prossimi mondiali.
Le parole di Tavecchio – “Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato. Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni voi e per questo ho deciso di dimettermi”.
Tavecchio ai consiglieri – “Le dichiarazioni che si sono susseguite nelle ultime due ore hanno impedito alle due Leghe maggiori di partecipare un dibattito che investe anche loro. Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento da parte di alcuni partecipanti alla riunione di mercoledì. Nonostante il documento che mi hanno richiesto e condiviso, non sono disposti nemmeno a discuterlo”.
Le nuove elezioni saranno indette entro 90 giorni, intanto Con le dimissioni di Tavecchio decade l’intero consiglio federale che si occuperà soltanto della gestione ordinaria. La reggenza sarà sempre del presidente Tavecchio che, nella gestione ordinaria, dovrà provvedere all’organizzazione dell’Europeo Under 21, l’Italia sarà paese ospitante nel 2019, l’Europeo del 2020 e la gestione quotidiana della Nazionale.
Le parole di Gravina – “Il Consiglio federale resterà in carica, Tavecchio si occuperà della gestione ordinaria fino a nuove elezioni che dovranno essere indette entro 90 giorni. Il commissario non è previsto, ora serve un progetto rivoluzionario e innovativo. Prendo atto della decisione del presidente Tavecchio, spero che in tempi brevi vi sia la convocazione di un’assemblea come espressione democratica, nella speranza che tutte le espressioni di questo mondo possano esprimere una progettualità innovativa e rivoluzionaria. Non sono sorpreso dalle dimissioni di Tavecchio, ma dispiaciuto per le modalità di gestione, il presidente avrebbe dovuto darci la possibilità di replicare. Il commissario non è previsto dallo Statuto”. Così ha parlato il presidente della Lega Pro.