Catania, 13enne violentata da sette persone
Una ragazzina di soli 13 anni è stata violentata a Catania da sette persone. E’ accaduto nei giardini comunali della Villa Bellini dopo che il branco ha minacciato e allontanato il fidanzatino della vittima. Le Procure distrettuali e dei minorenni hanno disposto il fermo di sei sospettati, eseguito dai carabinieri, mentre il settimo è irreperibile. Si tratterebbe di egiziani tra cui tre minorenni, compreso il ragazzo in fuga. La ragazzina sarebbe stata stuprata da due degli indagati sotto gli occhi degli altri cinque. Gli abusi sarebbero avvenuti nei bagni pubblici della villa.
Agli indagati viene contestata la violenza di gruppo aggravata contro la ragazzina. Secondo la ricostruzione i sette avrebbero minacciando lei e il fidanzato, 17 anni, abusando poi della 13enne. Sono stati i due ragazzi a denunciare la violenza facendo avviare le indagini dai carabinieri. All’identificazione si è arrivati grazia alla testimonianza della vittima e del fidanzato e agli accertamenti successivi.
Uno degli indagati nell’inchiesta avrebbe collaborato e fornito riscontri ai carabinieri e alle due Procure che indagano. Si tratta di un egiziano che avrebbe dato indicazioni per identificare gli altri suoi connazionali, poi fermati.
Intanto uno dei legali delle sette persone fermate ha rimesso il mandato. L’avvocato Giovanni Avila ha infatti ritenuto di non accettare l’incarico, che gli era stato affidato d’ufficio.
“Dopo Caivano e Palermo, ancora un tragico episodio di violenza”, dice Annalisa Tardino, commissaria regionale ed europarlamentare della Lega Salvini Premier, che aggiunge: “Chiediamo da subito condanne esemplari e rimaniamo fermi nell’idea che serve la castrazione chimica per stupratori e pedofili, carcere a vita per episodi simili, oltre a maggiore sicurezza nelle nostre città. Per gli stranieri rimpatri subito! In Egitto non si sarebbero mai permessi un comportamento simile. La sicurezza dei nostri figli deve essere una priorità, in tutta Italia”.