Cecilia Sala: “Ringrazio il governo che mi ha tirato fuori”. La Meloni: “Bel gioco di squadra”
E’ atterrato alle 16:10 all’aeroporto di Ciampino, il velivolo di Stato che ha riportato in Italia Cecilia Sala: sulla pista la giornalista è stata accolta direttamente dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Era presente anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Mentre Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna, è andato personalmente a Teheran per riportare a casa la nostra reporter. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è complimentato con la Meloni per la buona riuscita dell’operazione.
Il saluto tra la Sala e la premier. Al sentito ringraziamento da parte della giornalista, Giorgia Meloni ha risposto: “Sei stata forte”. Poi il capo del governo ha aggiunto: “La sua liberazione è stato un bel gioco di squadra”. Dopo essere stata sentita dai carabinieri del Ros, come da prassi, Cecilia Sala si è recata nella sua abitazione di Roma dove ha ribadito: “Ringrazio il governo e tutti quelli che mi hanno tirato fuori”. Gli atti del Ros adesso saranno inviati alla Procura di Roma che valuterà l’eventuale apertura di un fascicolo d’inchiesta, qualora dal racconto della cronista dovessero emergere ipotesi di reato.
Il racconto dei 21 giorni di paura. Cecilia Sala era stata arrestata il 19 dicembre scorso a Teheran e portata nel temibile carcere per prigionieri politici di Evin, dove non aveva nemmeno un letto su cui dormire. Il fermo per lei era scattato a causa di una generica accusa di violazione delle leggi della Repubblica islamica. Il suo rilascio rappresenta un grande successo per il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni: un successo ottenuto al termine di una delicata trattativa a livello diplomatico e di intelligence.
Un negoziato con Teheran e sulla linea Roma-Washington. Il tutto complicato fin dall’inizio da una pedina ingombrante: Mohammad Abedini Najafabadi. Ovvero, l’uomo dei droni iraniano arrestato a Malpensa e su cui pende una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti; mentre Teheran vuole che venga rilasciato dalle autorità italiane. L’Iran, pur negando in via ufficiale di voler usare la Sala come pedina di scambio per Abedini, subito dopo il rilascio della giornalista ha fatto filtrare l’auspicio che adesso l’ingegnere detenuto a Milano su richiesta degli americani torni presto a casa.
Il ruolo degli Stati Uniti. Per la liberazione della nostra giornalista, Palazzo Chigi non poteva non tenere conto di Washington e della volontà americana di avere Abedini. Ecco perchè nei giorni scorsi Giorgia Meloni è volata in Florida per parlarne direttamente con il presidente eletto Donald Trump. Secondo il Wall Street Journal, la premier avrebbe ottenuto da The Donald il sostanziale via libera a non estradare Abedini. Adesso, però, i giudici italiani, e il ministro della Giustizia Carlo Nordio, saranno chiamati a esprimersi sui termini della sua carcerazione e sull’estradizione. Ma ciò che conta è che Cecilia sia tornata a casa.