Chiude il reparto Covid di Codogno. Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passano in zona bianca
E’ stata chiusa all’ospedale di Codogno l’area Covid dopo che in mattinata è stato dimesso l’ultimo paziente ricoverato, ad annunciarlo è stato il responsabile del servizio di Pneumologia e referente del nosocomio, Francesco Tursi che, ricordando gli oltre 15 mesi di lotta al virus, dice: “E’ un giorno che vivo con profonda emozione”. Proprio a Codogno fu ricoverato il primo paziente in Italia colpito dal coronavirus.
Altra buona notizia di oggi è che Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede da lunedì 7 giugno il passaggio in zona bianca di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto andando così ad aggiungersi alle 3 (Sardegna, Molise e Friuli-Venezia Giulia) che hanno cambiato colore 4 giorni fa.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro ha dichiarato: “Se la tendenza prosegue così, per la seconda settimana di giugno quasi tutta l’Italia si troverà in zona bianca. La curva epidemiologica decresce in Italia ed è tra le più basse a livello europeo. In particolare – ha aggiunto Brusaferro presentando i dati del monitoraggio settimanale – l’incidenza è di 32 casi su 100mila abitanti e tutte le Regioni sono sotto il valore di 50 casi su 100mila abitanti, inoltre tre quarti dei casi sono asintomatici”.
“I casi diminuiscono in tutte le fasce di età incluse quelle più giovani e l’età media dei nuovi casi scende a 40 anni”, continua Brusaferro. “Ci avviciniamo un po’ al profilo della scorsa estate. Al primo ricovero l’età mediana è 58 anni rispetto a 60 della settimana precedente – ha aggiunto – mentre l’età di persone che richiedono un ricovero in terapia intensiva passa da 66 a 65 anni. Scende anche l’età dei decessi: da 76 anni a 75”.
Riguardo la campagna vaccinale in corso Brusaferro ha poi aggiunto: “Aumentano inoltre le vaccinazioni in tutte le fasce di età: gli 80enni sono al 91% per le vaccinazioni e 70-79enni sono all’83%, anche 50-59enni sono al 50% e le altre categorie stanno crescendo”.