Coronavirus: 11.252 nuovi casi. 237 decessi. Da domani meno restizioni per le zone gialle. Speranza: “Zona gialla non significa scampato pericolo”
Gli attualmente positivi sono 453.968, 9.384 in meno di ieri. Complessivamente i contagi da inizio pandemia sono stati 2.553.032. Sostanzialmente stabile il numero di ricoverati sia nei reparti normali (-2 rispetto a ieri) sia nelle terapie intensive (-3).
Il numero di pazienti guariti ha superato quota due milioni. Con i 20.396 delle ultime 24 ore il totale è infatti ora 2.010.548.
Ancora poche ore e quasi tutta l’Italia lunedì mattina si sveglierà in ‘giallo’, con un allentamento dei divieti che alleggerirà il clima pesante respirato nelle ultime settimane a causa di un indice Rt elevato che finalmente si è abbassato.
Il ritorno in area gialla “non significa normalità”. E’ necessario “evitare assembramenti” poiché c’è il rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”. Lo dice il coordinatore del Cts Agostino Miozzo sottolineando che è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando “molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi”.
Dal canto suo il ministro della Salute, Roberto Speranza, avverte: “Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”.
Nelle regioni ‘gialle‘ sarà consentito muoversi liberamente tra i comuni ma sarà ancora vietato, fino al 15 febbraio e per tutti, spostarsi da una regione all’altra. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 che si può infrangere per “comprovate esigenze”. L’autocertificazione è necessaria solo dopo le 22. Nella zona gialla i bar resteranno aperti dalle 5 alle 18, dopo è vietato l’asporto dai locali senza cucina. Anche i ristoranti saranno aperti fino alle 18, dopo è permessa la consegna a domicilio e fino alle 22 è possibile comprare cibo da asporto. Sarà inoltre possibile visitare un musei dal lunedì al venerdì ma non nei festivi e comunque con ingressi contingentati. Aperti nei giorni feriali i centri commerciali: di sabato e nei festivi farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari situati al loro interno resteranno comunque aperti.
Per le regioni “arancioni” ossia in Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria, bar e ristoranti saranno chiusi: per i bar è consentito l’asporto fino alle 18 nei locali provvisti di cucina; per i ristoranti è permesso l’asporto e la consegna a casa. Gli spostamenti possono avvenire solo all’interno del proprio comune; si può uscire dal comune solo per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. E’ infine consentito recarsi in due da parenti o amici dalle 5 alle 22.