Coronavirus, 16.999 nuovi positivi e 887 morti. Natale, possibile deroga al divieto di spostarsi
Tornano a salire i decessi giornalieri: 887, rispetto alle 499 vittime di ieri, uno dei dati più alti degli ultimi giorni. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, continuano a calare le terapie intensive (-29) e i ricoveri nei reparti Covid (-565). Con altri 30.099 pazienti senza più sintomi o dimessi dalle strutture sanitarie, inoltre, il totale dei guariti supera quota 1 milione. Le tre regioni con il maggior numero di contagi rilevati sono Veneto, Lombardia e Lazio rispettivamente con 4.197, 2.093 e 1.488 positivi.
Intanto dopo giorni di pressing serrato, pare essersi aperto uno spiraglio nel divieto di spostamento tra comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno previsto dal decreto Covid che fa da cornice all’ultimo dpcm. Fonti parlamentari fanno sapere all’Ansa che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, starebbe valutando eventuali deroghe, soprattutto per i piccoli paesi che rischiano di essere penalizzati rispetto alle grandi città. Finora il premier ha sempre escluso di fare retromarcia, ma le pressioni dentro e fuori la maggioranza si stanno facendo sempre più forti, specie dopo le tensioni delle ultime ore su Mes e Recovery fund. Resta da capire se la regola verrà modificata durante l’iter di conversione in legge dell’ultimo decreto Covid o se verrà fornita un’interpretazione più estensiva delle deroghe già previste, tramite le Faq del governo.
I primi ad esultare per l’apertura di Conte sono i renziani. Per la ministra Teresa Bellanova “ricredersi è un segno di saggezza. E come si suol dire, per la saggezza non è mai troppo tardi”. Ma anche nel Pd c’è chi, come il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, chiede che “prevalga il buonsenso”.
Di buonsenso parla anche il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. “Pare che finalmente il governo stia accogliendo la nostra richiesta di cambiare questa regola assurda” scrive su Facebook.
A chiudere il cerchio c’è pure la presa di posizione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo cui “è assurdo potersi spostare in una città grande come Roma e non tra i piccoli comuni”. Poi conferma che la regola verrà rivista: “Ci si sta già lavorando”.