Covid, allarme Iss: casi in aumento rapido. Arancioni il Veneto e altre quattro regioni
La prima settimana di gennaio si conclude in modo poco incoraggiante sul fronte dell’andamento della pandemia da Coronavirus.
“C’è un incremento della velocità di crescita dei casi, come indica l’indice Rt che è sopra 1 in molte regioni“, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. L’allarme dell’Iss è riferito anche al “sovraccarico di lavoro che grava sui servizi assistenziali” in gran parte del Paese, con una classificazione del rischio di impatto “alto” in molte Regioni.
Stando alle analisi condotte nell’ultima settimana, la curva dei contagi ha rallentato la decrescita e ha avuto una controtendenza. In particolare, secondo il monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute, si registrano 166 casi ogni 100mila abitanti in 7 giorni come incidenza e c’è una grande variabilità tra le regioni.
Per esempio, il Veneto – ha spiegato Brusaferro – mantiene un’incidenza elevata, ma tutte le regioni hanno “un’incidenza superiore per poter passare da una fase di mitigazione ad una di controllo con il tracciamento individuale”. Dunque, in quasi tutte le regioni il trend dei contagi è in crescita.
Per l’Iss, siamo “in una fase molto delicata” dal momento che si osserva un peggioramento in tutta italia, con l’indice Rt sopra 1. Una fase che potrebbe portare a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane se – come sostiene l’istituto – non verranno prese “misure di mitigazione più stringenti”. “Questo è un elemento che deve spingerci alla massima attenzione nelle misure da adottare – ha detto Brusaferro – e che deve portarci a seguire comportamenti rispettosi per evitare una ricrescita” delle infezioni.
Grande cautela è stata mostrata rispetto alla questione della riapertura delle scuole: “Il lavoro fatto dai prefetti su orari e potenziamento dei mezzi di trasporto è un lavoro prezioso e quindi la riapertura delle scuole va fatta tenendo conto di questi piani – ha precisato il presidente dell’Iss – ma è anche necessario analizzare con grande attenzione l’incidenza in funzione dell’andamento dell’epidemia”.
Intanto, nel tardo pomeriggio, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che entrerà in vigore il 10 gennaio e resterà valida fino al 15 gennaio. Sulla base del documento alcune regioni a rischio più elevato passeranno in zona arancione. “Ho firmato una nuova ordinanza che porta in zona arancione le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto – ha scritto il ministro su Facebook – Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione perché il virus circola molto e l’indice del contagio è in crescita”.
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 17.533 nuovi contagi da Coronavirus in Italia. Un dato che va messo in rapporto al numero di tamponi analizzati, oggi pari a 140.267. Il tasso di positività si attesta al 12,5%, in calo del 2,3% rispetto al 14,8% di ieri. Per quanto riguarda le vittime, nell’ultimo giorno si contano 620 nuovi morti, per un totale di 77.911 da inizio pandemia. Resta stabile il numero dei pazienti più gravi, ricoverati nelle terapie intensive del Paese, che ora ammonta a 2.587.