Coronavirus, in Italia 4.619 casi nelle ultime 24 ore
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In Italia si sono registrati altri 4.619 casi di coronavirus (ieri erano stati 5.456) su 85.442 tamponi effettuati (ieri erano stati quasi 105mila). Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 39, portando così il totale delle persone morte dall’inizio della pandemia a 36.205. I guariti sono stati, invece, 891. La Regione con il maggior numero di nuovi contagi è stata la Lombardia (696). Aumentano di 32 unità i pazienti nelle terapie intensive (452 in tutto), mentre le persone ricoverate negli altri reparti sono 302 più di ieri.
Il Comitato tecnico Scientifico fornisce le prime indicazioni sulle nuove norme anti Covid ma sui dettagli il governo sta ancora lavorando e il nuovo Dpcm potrebbe vedere la luce in serata. Il premier Giuseppe Conte che parlando con i giornalisti a Taranto ha dichiarato: “Escluderei un nuovo lockdown e lo dico a ragion veduta perché abbiamo lavorato proprio per prevenirlo. Abbiamo rafforzato le strutture ospedaliere, facciamo un numero di test impressionante”, ha aggiunto il premier, spiegando che se la curva dei contagi dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti ma non su tutto il territorio o su grandi aree.
Sulla questione interviene anche Ranieri Guerra, vice direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità e componente del Comitato tecnico scientifico che spiega come in questo momento la situazione coronavirus in Italia sia ancora abbondantemente sotto controllo. “Non siamo più di fronte a un rischio, siamo di fronte a un pericolo vero e completo”, ha aggiunto, sottolineando inoltre che la mascherina può aiutare molto se viene indossata da tutti e in maniera corretta.
Intanto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, all’assemblea di Assolombarda sottolinea che la ripresa è in corso ma nelle ultime settimane, a partire da fine agosto, pur continuando, sta rallentando e che si tratta di una ripresa diseguale tra Paesi. “Credo – continua Gentiloni – che vivremo mesi in cui avremo un continuo braccio di ferro tra fiducia e incertezza“.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intanto tranquillizza il mondo dello spettacolo sulla presunta volontà del governo di ridurre il limite di 200 persone al chiuso e di 1.000 all’aperto per spettacoli dal vivo e cinema e garantisce che non esiste questo rischio. Nel dpcm, sottolinea Franceschini, “saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle Regioni di derogare e con la conferma delle deroghe esistenti”.