Coronavirus, In Italia diminuiscono i contagi ma ci sono più decessi
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In Italia ci sono 1.695 nuovi casi di coronavirus, in leggero calo rispetto ai 1.733 di ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati però registrati altri 16 decessi, il numero più alto delle ultime settimane, per un totale che sale a 35.534.
Sono stati eseguiti 107.658 tamponi (6mila in meno rispetto al giorno precedente). Il numero complessivo di contagiati da inizio emergenza arriva a quota 276.338. Sono 583 i guariti nelle ultime 24 ore, secondo i dati comunicati dal ministero della Salute, in aumento rispetto a ieri quando erano stati 537. Il totale dei dimessi/guariti sale a 209.610.
Dopo giorni di continuo aumento, sono stabili nelle ultime 24 ore i pazienti in terapia intensiva positivi al Covid: 121. In crescita i ricoverati con sintomi (1.620, +13) e le persone in isolamento domiciliare (29.453, + 1.181).
Incremento anche per gli attualmente positivi (31.194, quasi mille in più) e i dimessi e guariti (209.610, quasi 600 in piu’). Questi i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute.
La Lombardia resta la Regione più colpita: ci sono 388 nuovi positivi di cui 65 debolmente positivi e 18 a seguito di test sierologici a fronte di altri 23.409 tamponi effettuati. Nelle ultime 24 ore c’è stato un nuovo decesso, in totale le vittime sono 16.877. A Milano sono stati registrati 184 casi di cui 112 in città. In terapia intensiva restano ricoverati 23 pazienti (-3) mentre i guariti e dimessi sono aumentati di 134 unità. La seconda regione più colpita è il Veneto che ha registrato 188 nuovi casi. Nessun contagio invece in Molise e Valle d’Aosta.
Su quasi 12mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 158 casi di questi 108 sono a Roma e c’è anche un decesso. Si conferma una prevalenza dei casi di rientro e continuano i link dalla Sardegna. A renderlo noto è l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.
Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri rassicura: “C’è una condizione di crescita, ma non critica, dei casi e gli ospedali non sono sotto stress. Con l’arrivo della stagione fredda credo vedremo una circolazione più elevata del virus ma siamo in grado di farvi fronte”.