Coronavirus, nuovo record di contagi in Italia: +34.505. Mai tanti morti da aprile: 445 in un giorno

Un numero di contagi così elevato da inizio pandemia in Italia non si era mai verificato. Alla vigilia della pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio – che resterà in vigore fino al 3 dicembre – nelle ultime 24 ore si contano 34.505 nuovi positivi a fronte di 219.884 tamponi effettuati. L’indice di positività aumenta di un punto: il rapporto tra nuovi casi accertati e test analizzati è arrivato al 15,69%.

Allarmante anche il dato relativo alle vittime: in un giorno sono morte 445 persone malate di Covid, stando al bollettino quotidiano diffuso da Protezione civile e ministero della Salute. Bisogna andare indietro fino ad aprile per osservare numeri simili. Arrivati a questo punto, il totale dei decessi ha sfondato il tetto dei 40mila (40.192). Anche il totale dei casi continua dunque a salire rapidamente e ora si attesta a quota 824.879. Le regioni più colpite sono anche oggi la Lombardia (con +8.822 casi), la Campania
(con
+3.888), il Veneto
(con
+3.264) e il Piemonte
(con
+3.171).

I pazienti più gravi ricoverati in terapia intensiva sono 2.391, vale a dire 99 più di ieri. Secondo i dati del ministero della Salute sono 472.348 gli attualmente positivi. Di questi 23.256 sono ricoverati nei reparti ordinari (+1.140 più di ieri) e 446.701 in isolamento domiciliare, con un incremento di 27.874 nelle ultime 24 ore. I dimessi e i guariti, infine, sono complessivamente 312.339, ovvero 4.961 più di ieri.

“Oggi siamo in una fase di transizione e rimodulazione in cui ci sono delle ricrescite su cui bisogna intervenire per controllare la diffusione, riportandola a valori più labili o a velocità più controllata in modo tale da poter affrontare i prossimi mesi”, ha detto il presidente
dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro nella conferenza stampa al ministero della Salute per illustrare gli indicatori che hanno portato alla definizione della zone a rischio e delle aree gialle, arancioni e rosse, in base all’ordinanza di ieri del ministro Roberto Speranza. “Servono Obiettivi diversificati in funzione della fase”, ha proseguito Brusaferro.