Test rapido per chi torna da Malta, Grecia, Spagna e Croazia e divieto di ingresso dalla Colombia. Scontro su discoteche
Con diversi focolai che si registrano a causa dei rientri dalle vacanze e della movida, il governo tenta di arginare l’aumento dei casi di coronavirus adottando nuove misure contenitive.
Dopo la Conferenza Stato-Regioni, il ministro della salute Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede il tampone rapido per chi torna da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e il divieto di ingresso dalla Colombia.
La nuova ordinanza prevede tre possibilità alternative tra loro: obbligo di presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti a un test molecolare o antigenico nelle 72 ore precedenti all’ingresso in Italia; obbligo di sottoporsi a un test molecolare o antigenico, da effettuarsi con il tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, dove possibile; obbligo di tampone da effettuarsi presso l’azienda ospedaliera locale entro 48 dall’ingresso in Italia.
Anche gli asintomatici hanno l’obbligo di comunicare il proprio arrivo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitari. Se dovessero poi avere sintomi, hanno l’obbligo di comunicarlo e mettersi in isolamento.
Al momento è vietato l’ingresso e il transito in Italia a chi proviene da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Domenicana e appunto Colombia. Chi arriva dagli Stati Uniti è obbligato a mettersi in quarantena. Tampone obbligatorio per chi proviene invece da Romania e Bulgaria. A questi paesi si aggiunge anche la Colombia.
Resta ancora aperta la questione discoteche. L’esecutivo ha proposto restrizioni e controlli più decisi per gli stabilimenti-discoteche in vista di Ferragosto, ma c’è il “no” di almeno la metà dei governatori.
Tra le maggiori resistenze, quelle della Sardegna: con un’ordinanza Christian Solinas firma un’ordinanza per tenere aperti i locali notturni motivando la scelta con l’attuale situazione epidemiologica del contagio da Covid-19 nel territorio sardo”. Quindi locali aperti, sia all’aperto sia al chiuso. Diversa la posizione del governatore pugliese Michele Emiliano, per il quale “la questione delle discoteche è nazionale, non solo regionale”, ma “io per primo – dice – voglio introdurre ulteriori misure di prevenzione”. In Puglia invece più controlli e obbligo di mascherine.
Tra le regioni che si allineano al governo c’è la Toscana, che prevede almeno due metri di distanza tra gli utenti che accedono alla pista da ballo, conteggio degli ingressi obbligatorio così come la registrazione di ogni accesso e un registro delle presenze per almeno 14 giorni.
Obbligo di quarantena: stretta di De Luca per chi rientra dall’estero. Il governatore Vincenzo De Luca si allinea all’esecutivo esacerbando l’ordinanza del ministero della Salute con l’obbligo di quarantena per chi rientra dall’estero. “Per la Campania – ha affermato il governatore – avendo verificato che alcuni nostri concittadini dopo un viaggio a Malta hanno contratto e portato il contagio, si rende inevitabile per chi rientra nella regione dall’estero l’obbligo di quarantena, pena denuncia penale e sanzione di mille euro”.
Anche in Sicilia il governatore Nello Musumeci preferisce la linea dura: obbligo dell’uso della mascherina anche all’aperto e isolamento fiduciario e tampone per tutti i siciliani che dal 14 agosto faranno rientro da Malta, Grecia e Spagna. E’ una delle disposizioni contenute nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione che punta a garantire sicurezza nel territorio dell’Isola con misure speciali di contenimento per quanti fanno ingresso in Sicilia dai tre Stati comunitari in questione. Inoltre, per scongiurare ogni possibile contagio, nell’ordinanza si ribadisce l’obbligo dell’uso della mascherina “in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale”.