Cospito, anarchici in piazza a Roma e Milano. Meloni difende Delmastro e Donzelli
‘Il carcere uccide’ e ‘Lo Stato tortura’. Sono alcune delle scritte che campeggiano su alcuni degli striscioni esposti davanti ai cancelli dei giardini di piazza Vittorio a Roma, dove si sta svolgendo un sit-in in solidarietà all’anarchico abruzzese Alfredo Cospito, che è detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il regime del carcere duro. Alla manifestazione partecipano diverse realtà dell’antagonismo romano, tra centri sociali e collettivi studenteschi della Sapienza. “Hanno detto che siamo in combutta con la mafia, ma non hanno capito il significato della nostra lotta. Il carcere di Opera è un lager”, hanno detto i manifestanti ai megafoni, i quali annunciano un collegamento in diretta con un sit-in che si svolge in contemporanea anche a Milano. Qui, sotto il carcere di Opera un gruppo di manifestanti si è avvicinato alla recinzione del carcere lanciando sassi e fumogeni.
Cospito si trova da qualche giorno nel carcere di Opera. I medici del penitenziario milanese stanno iniziando a pensare al trasferimento dell’anarchico dal centro clinico della struttura al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo. Sono ormai 108 giorni che l’uomo va avanti nel suo sciopero della fame, in segno di protesta contro il regime del carcere duro, a cui è sottoposto. Acqua, zucchero e sale: Cospito non sta assumendo nient’altro. L’ipotesi del ricovero ospedaliero, se continuasse a rifiutare anche gli integratori alimentari, potrebbe quindi essere nei prossimi giorni sempre più realistica. Al momento però, i parametri vitali sarebbero però ancora compatibili con la detenzione.
Uno sciopero della fame che Cospito non ha intenzione di interrompere. Per questo la difesa dell’anarchico ha presentato una diffida al ministero della Giustizia e per conoscenza al Garante dei detenuti affinché, in caso di peggioramento delle condizioni di salute, non venga sottoposto alla nutrizione o a trattamenti forzati.
Giorgia Meloni intanto rompe il silenzio e blinda i suoi fedelissimi dalle richieste di dimissioni: il sottosegretario Andrea Delmastro e il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. I due sono finiti nella bufera nei giorni scorsi per la rivelazione di atti del Dap su Alfredo Cospito e per l’accusa al Pd di essere complice di mafiosi. La premier cerca di chiudere la questione scrivendo una lettera al Corriere della Sera: “Invito tutti a un confronto rispettoso, ma non credo ci siano i presupposti per le dimissioni di Donzelli e Delmastro” si legge nella missiva. Nessun cedimento dunque, ma una strenua difesa dei due esponenti di Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi hanno attaccato i quattro esponenti del Pd che sono andati a trovare il 12 gennaio scorso, l’anarchico Alfredo Cospito allora recluso al 41 bis nel carcere di Sassari.