Covid, 13.902 nuovi contagi. Draghi: “l’emergenza sanitaria peggiora, più vaccini”
In Italia ci sono 13.902 nuovi casi di coronavirus a fronte di 184.684 tamponi effettuati (mentre il giorno precedente l’incremento era stato di 20.765 su 271.336 test). Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 318 decessi (contro i 207 di domenica) per un totale che supera quota 100mila (100.103 per la precisione). In terapia intensiva sono ricoverati 2.700 pazienti (+95). L’indice di positività è del 7,5%.
“Ci troviamo tutti di fronte a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus” queste le parole del premier Mario Draghi in un videomessaggio: “La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana. Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli“, assicura poi il presidente del Consiglio.
Parlando ancora della pandemia, Draghi osserva: “Il 10 marzo di un anno fa l’Italia si chiudeva diventando per la prima volta, una grande zona rossa. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini. Ringrazio, ancora una volta, i cittadini per la loro disciplina, la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo“.