Covid, al via oggi l’App Immuni: si comincia in 4 regioni pilota
La app Immuni per il contact tracing oggi inizia ufficialmente a funzionare in via sperimentale in 4 regioni ed è già “stata scaricata da 2 milioni di italiani” ha sottolineato il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. “E’ una app molto utili e il tracciamento è una componente essenziale per questa fase” ha aggiunto, dicendosi non preoccupato del fatto che ogni regione sta realizzando una propria App. “Quando studiavo mi dicevano che la moneta buona scaccia quella cattiva – ha detto – e sono sicuro che Immuni sarà la più utile per le esigenze”.
Dunque da oggi Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia sono le prime regioni a testare il funzionamento dell’app che traccia i casi di positività. L’applicazione ha avuto anche il via libera, nei giorni scorsi, da parte del Garante per la Privacy ma arriva alla linea di partenza con una scia di polemiche ed inciampi tecnici: ha dovuto superare le critiche alle icone sessiste che ritraevano una mamma con il bambino e l’uomo davanti al pc, poi cambiate nel giro di una mattinata. In seguito sono arrivati i problemi legati alla tipologia di smartphone, in alcuni casi incompatibili per scaricare la app e su cui si è concentrato il lavoro di questi giorni per cercare di arrivare pronti al D-day.
In particolare, Immuni usa la tecnologia per le notifiche di esposizione messa a disposizione da Apple e Google. Questa tecnologia determina i requisiti di sistema per scaricare e usare Immuni. Per quanto riguarda i problemi sugli smartphone Huawei, “non dovuti all’app”, si spiega nelle Faq di Immuni, si è lavorato sulla risoluzione e la app è stata resa disponibile sui primi modelli ed entro oggi, secondo le informazioni rese la scorsa settimana, sugli altri.