Covid, Arcuri: tutti gli italiani vaccinati entro settembre. Dosi anche ai migranti
Se tutto dovesse andare come previsto, Arcuri prevede una campagna che porterà alla diffusione delle prime dosi in Italia già dal prossimo gennaio. “Attendiamo 202milioni di dosi di vaccino, il 13,5% di dosi che le aziende produrranno spetteranno quindi all’Italia. Pfizer, Moderna e Astrazeneca le formule che arriveranno per prime” dice il commissario all’emergenza che specifica: “Visto che ogni cittadino dovrà farsi due volte il vaccino, a distanza di qualche settimana, questo vuol dire che possiamo vaccinare fino a 101 milioni di persone . Se le date saranno rispettate, potremo vaccinare tutti gli italiani, perché avremo le dosi che servono”, dunque, “pensiamo di poter vaccinare entro settembre fino a 60 milioni di italiani“.
Il vaccino, ricorda Arcuri, sarà “gratuito e non obbligatorio. Tutti comprendiamo che quanto più alto sarà il numero delle persone che vivono in Italia che si vaccineranno tanto più rapido sarà il raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge”. Per quanto riguarda la priorità di diffusione, il commissario ribadisce la necessità di vaccinare sanitari e anziani e di dover proteggere subito dopo chi non è mai stato malato da SARS-Cov-2. “Gli infettati – chiarisce – hanno alcuni mesi di immunità per cui sarà prioritario proteggere chi non ha mai avuto a che fare con il virus. Per chi lo ha avuto, il periodo di immunità si concluderà e quindi sarà ragionevole che siano vaccinati anche loro. Ma non saranno i primi e neppure i secondi.”
Una campagna vaccinale che non escluderà i migranti che, sottolinea Arcuri, “hanno diritti uguali a quelli dei cittadini italiani”. E ” sarebbe molto importante che tutte le persone che attraversano le nostre strade, e che non lo facciano clandestinamente, possano essere sottoposte alla vaccinazione”.
Intanto “sarà un Natale di responsabilità, sacrificio e di speranza perché un po’ di luce alla fine del tunnel si comincia a vedere” aggiunge il commissario all’emergenza ricordando che “i luoghi nei quali gli italiani devono andare a vaccinarsi saranno esterni, evocativi e daranno il senso di come tutti stiamo uscendo da una grande tragedia”.