Covid, scuola: in Campania il rientro è in Dad per elementari e medie
Davanti al dilagare dei contagi da covid-19 in Italia si allarga il fronte di chi è contrario al rientro a scuola in presenza da lunedì 10 gennaio. Il governo resta fermo sulla sua posizione: “Nessun ripensamento – afferma il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – Siamo molto attenti alle voci che ci arrivano dal Paese, ma anche alle tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza”. Ma c’è chi, come Guido Rasi che, nonostante faccia parte della squadra di governo per contrastare l’emergenza, ha preferito smarcarsi. “Due settimane di Dad sarebbero molto importanti”, ha detto il consulente del Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, pur specificando che le sue parole sono “a titolo assolutamente personale”.
L’appello a posticipare la riapertura delle scuole, recuperando poi i giorni persi a giugno, arriva anche da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. “La situazione è abbastanza critica – ha detto– e di fronte a questo scenario vista la diffusione attuale del virus credo che fare 15 giorni ora di didattica a distanza e magari allungare di due settimane la frequenza in presenza a giugno possa essere una decisione di buonsenso“.
Tra i governatori di Regione c’è chi, invece, dalle parole passa ai fatti. E’ il caso di Vincenzo De Luca per cui è “irresponsabile aprile le scuole il 10 gennaio”. E per questo decide che in Campania “le scuole medie ed elementari non apriranno” almeno fino a fine mese perché “non ci sono le condizioni minime di sicurezza”.