Covid e scuola: tornano in classe 760 mila alunni di 5 regioni. A Roma la contestazione studentesca prosegue
Nuovo aggiornamento sul caos scuola. Con il ritorno in “zona arancione” di alcune Regioni, possono rientrare in classe 600mila studenti lombardi: 200mila delle medie e 400mila delle superiori. Finora erano stati “confinati” in didattica a distanza. Quelli delle medie ripartiranno già lunedì 25 gennaio, mentre per le superiori servirà ancora qualche giorno per riaprire gli istituti. Intanto, da domani tornano in classe anche altri 360mila studenti, ovvero: quelli delle superiori di Liguria, Marche e Umbria, e delle medie in Campania.
La situazione in Lombardia. Come detto, le scuole superiori hanno qualche giorno in più per attrezzarsi alla ripresa delle lezioni in presenza al 50%. La Prefettura ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici spiegando che, in considerazione del poco preavviso per la ripresa (la notizia è arrivata solo nel fine settimana), per le scuole c’è la possibilità di avere un differimento limitato dai dati del 25 gennaio, in modo da poter informare studenti e famiglie.
Tensione a Roma. Sabato mattina al liceo Kant, alla periferia di Roma, è dovuta intervenire la polizia durante il tentativo di alcuni studenti di occupare la scuola. I ragazzi, insieme a quelli di altri istituti superiori della Capitale, protestano da lunedì scorso, giorno di ripresa delle lezioni. Tanti i motivi della contestazione: l’ingresso alle 10, i trasporti, a loro dire insufficienti, le aule fredde. Raccontano che un ragazzo sarebbe stato picchiato dai poliziotti, mentre la polizia fa sapere di due agenti refertati in ospedale con 5 giorni di prognosi. L’Ufficio Scolastico del Lazio segue attentamente l’evolversi della situazione.
Le parole di un rappresentante d’istituto sulla situazione generale capitolina. Filippo Beta, rappresentante d’istituto del Liceo classico-linguistico Tito Lucrezio Caro di Roma, spiega: “Ribadiamo che finchè le condizioni sanitarie sono ancora così pericolose e rischiose, la didattica a distanza rimane il male minore. Intanto, apprezziamo l’atteggiamento positivo e propositivo di Atac, vedremo se manterranno le promesse a proposito di potenziamento dei mezzi pubblici. Resta comunque il nodo degli orari che creano ancora problemi agli studenti di tutte le scuole della Capitale”.
Il resto d’Italia. All’appello mancano solo gli studenti delle superiori di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia: torneranno a scuola il primo febbraio. Intanto, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina fa notare: “Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, l’indice Rt nazionale è sceso sotto 1. Dobbiamo restare prudenti, rispettare le regole ed essere molto, molto responsabili, ma è una notizia importante, anche per la scuola”.