Covid, Gimbe: “Nell’ultima settimana 55mila casi al giorno”
Dal 22 al 28 giugno sono stati registrati quasi 55mila casi al giorno di Covid in Italia e oltre 770mila sono gli attualmente positivi. Sono i dati raccolti dalla Fondazione Gimbe. Secondo il presidente Nino Cartabellotta “il numero è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te”. Lo stesso ritiene che per arginare la diffusione del virus sia fondamentale la mascherina nei locali al chiuso specialmente se affollati o poco ventilati, e in grandi assembramenti anche all’aperto.
I nuovi casi settimanali di Covid-19 in 7 giorni sono impennati del 50,4% ed è andata di pari passo a una crescita del 24% dei tamponi effettuati. L’aumento dei nuovi casi di Covid si segnala in tutte le Regioni e in tutte le Province italiane, per un totale di oltre 384.000. In 75 Province si registra un’incidenza superiore ai 500 casi per 100mila abitanti, con ampie differenze che vanno dal +12,2% di Sondrio al +102,5% di Asti. In 7 giorni, inoltre, aumentano del 25,7% i ricoveri ordinari e il 15% delle intensive ma a crescere, del 16,3%, sono anche i decessi.
Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, “la progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5, unitamente al calo di attenzione generale e all’abolizione dell’obbligo delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso, hanno determinato un netto aumento della circolazione virale con effetti già evidenti anche sugli ospedali. In particolare, in area medica in 18 giorni i posti letto occupati da pazienti Covid sono quasi 2.000 in più”. Lo stesso aggiunge: “In questa fase di netto aumento della circolazione virale è inaccettabile che la somministrazione delle quarte dosi rimanga al palo, peraltro con rilevanti diseguaglianze regionali”.
Un nuovo vaccino. Un vaccino anti-Covid di nuova generazione che protegge da un’ampia varietà di coronavirus. È a quanto stanno lavorando il colosso farmaceutico Pfizer e l’azienda partner BioNTech. Quest’ultima ha fatto sapere che i test sugli esseri umani inizieranno nella seconda metà dell’anno. Si tratta di un farmaco, ancora in fase sperimentale, progettato per andare oltre i vaccini attuali e coprire varianti presenti e future.