Covid, l’Italia sempre più verso zona rossa. Figliuolo: “Serve scorta di vaccini per Regioni in difficoltà”
L’Rt medio nazionale arriva a 1,06 dopo lo 0,99 della settimana scorsa, lo rende noto la cabina di regia dopo aver analizzato i dati settimanali di Iss e ministero della Salute. Con quasi centomila morti e quasi tre milioni di contagiati l’epidemia di Covid in Italia continua a fare paura. E a un anno dall’affacciarsi dei primi contagi la curva cresce ogni giorno di più e si cerca di fare fronte con chiusure localizzate e misure anti assembramento.
Il primo Dpcm firmato da Mario Draghi, che sarà in vigore da domani, viene considerato a Palazzo Chigi adeguato ad affrontare la risalita dei contagi, soprattutto perché dà agli amministratori gli strumenti per intervenire in maniera mirata e rapida laddove necessario, con la chiusura delle scuole e con altre zone ‘scure’ locali. Il monitoraggio delle varianti resta comunque costante e il governo si concentra in particolare sulla scuola, dove nelle ultime settimane sono esplosi i casi, e sui trasporti, sempre possibile luogo di contagio. Se la crescita della curva non si arrestasse, ipotizza già qualcuno tra i ministri, potrebbero rendersi necessarie nuove misure come un anticipo del coprifuoco rispetto alle 22 o di una stretta ulteriore su weekend e spostamenti.
Intanto la Lombardia passa in arancione rafforzato. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha dichiarato: “Comprendo benissimo che una cosa di questo genere crea disagi e sono il primo a dispiacermene. Però se c’è una cosa che abbiamo imparato è che dobbiamo a tutti i costi cercare di anticipare i contagi e l’andamento dell’epidemia”.
“Siamo zona arancione, me l’ha confermato il ministro e posso dirlo” lo annuncia il presidente del Veneto Luca Zaia. “Il dato che ci ‘spara’ in arancione è l’esempio della velocità del virus. E la proiezione dell’Rt verso la prossima settimana è assolutamente preoccupante”, ha aggiunto Zaia.
Tre alternative, tutte caratterizzate da obbligo, per chi intende fare ingresso in Sardegna a partire da lunedì 8 marzo e non sia già vaccinato o non si sia sottoposto a tampone molecolare con esito negativo almeno 48 ore prima della partenza. Lo prevede la bozza dell’ordinanza che il presidente della Regione sarda Christian Solinas dovrebbe adottare nelle prossime ore. La prima: recarsi presso le aree dedicate in porti e aeroporti per sottoporsi a tampone antigenico rapido. La seconda: fare il test entro 48 ore dall’arrivo in una struttura pubblica o privata accreditata a proprie spese. La Terza: entrare in quarantena per dieci giorni.
Durante il vertice di oggi sul piano vaccini anti-Covid 19 tra i ministri Mariastella Gelmini (Affari regionali) e Roberto Speranza (Salute), i presidenti di Regione, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario all’emergenza, generale Francesco Figliuolo, quest’ultimo ha dichiarato: “Serve creare una scorta di vaccini, una sorta di ‘fondo di solidarietà’. Se ci sono Regioni che hanno difficoltà, dobbiamo intervenire”. Il generale sottolinea l’esigenza di uno stretto coordinamento con le Regioni.