Covid: si ipotizza lo stop dell’isolamento domiciliare per i positivi
Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa annuncia che il prossimo obiettivo per il ritorno alla normalità è la convivenza con il virus quindi preannuncia la possibilità che si possa rimuovere anche l’isolamento per i positivi. “Confido – dice – che nelle prossime settimane si arrivi anche a questa scelta che sarebbe un ulteriore passo verso la normalità. Credo che ci siano i giorni contati anche per questo tipo di provvedimento”.
L’ipotesi di liberare le persone anche se positive al virus divide gli esperti e incassa la bocciatura del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli che afferma: “I positivi stanno aumentando e la diminuzione dei ricoveri sta frenando; la circolazione del virus è molto alta, e da oggi non ci sono più le mascherine obbligatorie e quindi la possibilità che i contagi aumentino è reale. Consiglio quindi molta prudenza, soprattutto per solidarietà nei confronti dei più fragili che potrebbero essere infettati. Il consiglio è cioè di riflettere prima di prendere decisioni di questo genere, perché al momento non ci sono le condizioni per una simile decisione”.
A frenare è anche l’infettivologo Massimo Galli: “Manterrei ancora abbastanza il piede sul freno. I numeri degli ultimi giorni, a partire dai dati dell’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, non possono infatti lasciarci tranquilli e indicano un’inversione di trend della pandemia, con i contagi ed i decessi che hanno ripreso a salire. Siamo cioè di fronte ad una possibile recrudescenza della pandemia, dettata dalla variante più infettiva Omicron 5, e non siamo in grado di dire ora quale potrà essere la ricaduta sugli ospedali, quindi consiglierei cautela”. Poi osserva: “si è tutti alla ricerca di un ritorno alla normalità ma i dati sono oggettivi e consigliano prudenza”. Inoltre, eliminare l’isolamento domiciliare per i positivi “metterebbe a rischio la sicurezza dei soggetti più fragili. I dati dimostrano infatti che le ultime varianti non sono comunque innocue e chi non risponde pienamente alla vaccinazione, come appunto alcune categorie di pazienti fragili, può ammalarsi anche gravemente”.
Opinione diversa per Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma. Lo stop all’isolamento domiciliare “penso sia una decisione che può essere presa, ciò tenuto anche conto che la malattia, allo stato attuale e non nella forma grave, è simile ad altre malattie respiratorie. Bisogna insomma convivere col virus. Ciò ovviamente – precisa – non significa però non tenere gli occhi aperti e non tornare sui propri passi se necessario”.
Il punto è che di questo virus “non ci possiamo liberare ma possiamo pensare che la pandemia finisca nei termini con cui la conosciamo: diventerà cioè un virus endemico, con focolai periodici ma momentanei. E in questo scenario – conclude – possiamo fare solo una cosa: potenziare le vaccinazioni, e ciò significa potenziare la terza dose che è al 67% di copertura e la quarta dose per i fragili, arrivando in futuro ad un richiamo vaccinale annuale”.
I dati. Sono 36.573 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. I tamponi effettuati sono invece 194.676 per un tasso di positività pari al 18,8%, quindi in crescita del 2,5% rispetto a mercoledì. Altre 64 persone sono morte. Aumentano i ricoveri sia nelle terapie intensive (tre in più) sia nei reparti ordinari (+85).