Covid, Speranza firma l’ordinanza: gli impianti sciistici riaprono il 18 gennaio
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La stagione sciistica non ricomincerà il 7 gennaio. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021. Un provvedimento atteso da tempo dagli operatori del settore e non solo.
Lo comunica lo stesso ministro della Salute in una nota in cui si ricorda come nei giorni scorsi le regioni e le province autonome avessero chiesto attraverso lettera del presidente della conferenza, Stefano Bonaccini, un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Comitato tecnico scientifico.
In base al parere del Cts il protocollo per rendere sicuri gli impianti deve essere rivisto, a partire dalla loro capienza. Il suggerimento è quello di fissare un tetto massimo su cabinovie e ovovie del 50%, esattamente come se fossero mezzi del trasporto pubblico. La capienza dovrebbe salire al 100% solo per le seggiovie senza calotta, anche se qui sarà comunque necessario utilizzare la mascherina durante il trasporto.Giorgio Merlo, il sindaco di Pragelato, sede di uno degli impianti costruiti per le Olimpiadi di Torino nel 2006, rivolge intanto un appello al governo, chiedendo “con chiarezza e con certezza quali sono i fondi che effettivamente vengono stanziati per sopperire in parte alle gravi perdite economiche” del ‘sistema neve’, per evitare che la crisi di un intero settore e di una vasta filiera diventino irreversibili con danni incalcolabili per migliaia di persone e centinaia di piccole e medie aziende”.
In base al parere del Cts il protocollo per rendere sicuri gli impianti deve essere rivisto, a partire dalla loro capienza. Il suggerimento è quello di fissare un tetto massimo su cabinovie e ovovie del 50%, esattamente come se fossero mezzi del trasporto pubblico. La capienza dovrebbe salire al 100% solo per le seggiovie senza calotta, anche se qui sarà comunque necessario utilizzare la mascherina durante il trasporto.Giorgio Merlo, il sindaco di Pragelato, sede di uno degli impianti costruiti per le Olimpiadi di Torino nel 2006, rivolge intanto un appello al governo, chiedendo “con chiarezza e con certezza quali sono i fondi che effettivamente vengono stanziati per sopperire in parte alle gravi perdite economiche” del ‘sistema neve’, per evitare che la crisi di un intero settore e di una vasta filiera diventino irreversibili con danni incalcolabili per migliaia di persone e centinaia di piccole e medie aziende”.
“Si chiamino ‘ristori’ o ‘sussidi’ fa poca differenza – specifica Merlo -: ciò che conta, adesso, è conoscere la cifra che sarà stanziata a livello nazionale per i mancati introiti di persone e aziende che, causa la perdurante pandemia, può davvero mettere in ginocchio un comparto produttivo decisivo per lo stesso Pil piemontese”.Oltre all’Italia, anche altri Paesi stanno cercando di preservare il settore da una crisi pesantissima. In Slovenia il governo ha deciso che da primo gennaio sarà possibile usufruire degli impianti sciistici presentando un test negativo al covid-19, che sia non anteriore alle 24 ore ed eseguito in Slovenia.