Crolli ad Ischia dopo il sisma: la procura di Napoli avvia un’indagine
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L’Italia ancora una volta si risveglia sotto le macerie, colpita da catastrofi che sebbene naturali, potrebbero avere esiti meno drammatici se il nostro Paese fosse pronto ad affrontare tali calamità. Questa volta a piangere i suoi morti è l’isola di Ischia.
Il problema è sempre il solito, se ne parla ormai da anni, ma le azioni tardano ad arrivare. E così tra chiacchiere, proposte di legge, inciuci e lucraggini varie, l’Italia cade letteralmente a pezzi.
Intanto proprio sui crolli è stata avviata un’indagine dalla Procura di Napoli che sta valutando l’ipotesi di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Base di partenza sarà la relazione che stenderanno i vigili del fuoco e dalle analisi che potranno essere demandate ad altri esperti.
Il neo capo della Protezione civile Angelo Borrelli chiarisce: “C’è un discorso di specificità dell’isola d’Ischia che si trova in un’area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere – ha detto al termine di una giornata di sopralluoghi e verifiche sul posto – è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente: per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati”. Secondo Borrelli il legame tra abusivismo e crolli, escluso dagli amministratori locali, può esistere: non è un legame necessario, perché “può esserci una costruzione abusiva fatta bene e una costruzione che rispetta le norme di legge fatta male”. “Bisogna vedere come sono realizzate”, ha aggiunto Borrelli.
Per dare un’idea della portata del fenomeno sull’isola, basti pensare che solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno”. “Non si vuole combattere seriamente certi fenomeni”, sottolinea l’ingegner Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma. Lo testimoniano anche la recente legge varata proprio dalla regione Campania, il disegno di legge Falanga o la clamorosa defenestrazione del sindaco di Licata.
La legge approvata a giugno dal Consiglio regionale della Campania, che blocca le demolizioni anche nelle zone vincolate, viene ripresa anche dal presidente dei Verdi Angelo Bonelli per ricordare cosa ha risposto il governatore campano Vincenzo De Luca alla notizia che il governo avrebbe impugnato il provvedimento, proprio su ricorso degli ambientalisti: “Ha detto: non ce ne frega niente e andiamo avanti. Era l’8 agosto. E adesso De Luca ha appena detto che l’abusivismo è un’emergenza. Un comportamento irresponsabile”.
Intanto, i sei sindaci dei comuni dell’isola di Ischia non ci stanno. E, in una nota congiunta, “deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio”.