Da lunedì tutta Italia in zona bianca. Variante Delta al 16,8% in Italia
Da lunedì 28 giugno tutta l’Italia sarà in zona bianca, il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che porta anche l’ultima Regione, la Valle D’Aosta, che era ancora in zona gialla in quella bianca”. Il ministro sottolinea però di prestare attenzione e prudenza: “Il quadro è oggettivamente molto migliorato nelle ultime settimane, ma non possiamo considerare chiusa la battaglia”.
Stessa raccomandazione che arriva anche dal premier Mario Draghi dopo il Consiglio Ue: “La pandemia non è finita. Dobbiamo proseguire con i tamponi e il sequenziamento del virus, i vaccini Sputnik e quello cinese non sembrano essere validi”. L’Rt nazionale intanto resta stabile allo 0,69 ma continua invece la riduzione dell‘incidenza che scende ancora a 11 casi ogni 100 mila abitanti.
Preoccupa la variante Delta: in Italia questa variante è in aumento con una percentuale del 16,8%, mentre la più diffusa rimane ancora quella Alfa al 74,92%. Tuttavia, sebbene i dati di giugno non siano ancora consolidati si registra un aumento dei casi di variante Kappa e Delta che passano dal 4,2% nel mese di maggio, al 16,8% del mese di giugno. Queste le prime segnalazioni delle ultime settimane, monitorate dall’Iss, in attesa della flash survey. E intanto in Gran Bretagna i contagi da Covid legati alla variante Delta, giunta dall’India nei mesi scorsi, sono ormai pari al 95% del totale dei nuovi casi. La diffusione di questa variante sarebbe cresciuta nel Paese del 46% la settimana scorsa con 35mila nuovi contagi stimati. E anche Israele da oggi reintroduce l’obbligo di mascherina al chiuso che era stato abolito lo scorso 15 giugno a causa della risalita dei casi: oltre 200 nelle ultime 24 ore, dovuti in larga parte alla variante Delta.
La direttrice esecutiva dell’Ema, Emer Cooke dichiara: “I vaccini stanno funzionando contro la variante Delta del Covid, ma dobbiamo essere certi che si faccia anche la seconda dose”. Dello stesso parere è il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli che ha tenuto a precisare: “Una sola dose di vaccino non copre adeguatamente dalla variante Delta, c’è la necessità di completare il ciclo vaccinale”.