Delitto di Garlasco: concessa la semilibertà ad Alberto Stasi


Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso la semilibertà ad Alberto Stasi. Condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nel 2007 a Garlasco (Pavia), adesso il 41enne potrà stare fuori dal carcere parte del giorno, non solo per lavorare ma anche per attività di reinserimento sociale. La sera, invece, dovrà tornare nel penitenziario di Bollate. I giudici si sono espressi così: “Stasi in carcere da oltre 10 anni ha tenuto un comportamento in linea con l’accettazione della condanna e ha sempre manifestato empatia e sofferenza verso la vittima. I legali di Stasi commentano: “Alberto è molto contento, lo champagne lo teniamo per i prossimi step, cioè Pavia: a noi interessa più la verità della libertà”.
Il commento della mamma di Chiara Poggi. Rita Preda a caldo ha dichiarato: “L’abbiamo saputo poco fa. Proviamo solo, ancora una volta, tanta amarezza. Speriamo di non incontrarlo mai”. Ricordiamo che la Procura di Milano aveva chiesto di respingere l’istanza evidenziando un unico “neo” nel comportamento di Alberto Stasi: la mancata richiesta di autorizzazione da avanzare al magistrato di Sorveglianza per l’intervista concessa a “Le Iene” il 22 marzo scorso e andata in onda il 30 marzo. Stasi rilasciò quell’intervista durante un permesso premio autorizzato. Per il resto, le relazioni del carcere erano tutte positive, anche per la Procura.
La precisazione del direttore del carcere di Bollate. In un documento agli atti del procedimento, Giorgio Leggieri sottolinea: “Ad integrazione di quanto già inviato e qualora utile per la discussione relativa alla misura richiesta, rendo noto che l’intervista era stata registrata durante il permesso premio il 22 marzo e non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni”. Inoltre, secondo i giudici della Sorveglianza di Milano che hanno dato l’ok alla semilibertà: “Per l’intervista non c’era bisogno di alcuna autorizzazione”.
Dalla semilibertà all’affidamento in prova. Alberto Stasi in futuro potrà provare a chiedere anche l’affidamento in prova. Questo si può richiedere quando il condannato deve scontare non più di 4 anni: a Stasi, in carcere da dieci anni, mancano solo 4 anni e pochi mesi. In quel caso, se gli sarà concesso anche l’affidamento, niente più carcere e sconterà la restante pena con la misura alternativa alla detenzione, cioè svolgendo lavori socialmente utili. Il fine pena, considerando anche lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi, per lui potrebbe arrivare nel 2028, al massimo nel 2029.