“Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”. Lo ha annunciato la famiglia del giornalista Franco Di Mare in una nota. Ex inviato di guerra e conduttore Rai, Di Mare era un volto molto conosciuto, entrato col suo garbo fino a poco tempo fa nelle case degli italiani. Aveva 68 anni ed era affetto da qualche tempo da un mesotelioma.
Era apparaso in tv solo poche settimane fa, a Che Tempo Che Fa su la Nove, commuovendo l’Italia. Aveva raccontato – in collegamento da casa – la malattia e il comportamento dei vertici Rai nei suoi confronti.
“Ho un tumore che non lascia scampo. Mi resta poco da vivere, quanto non lo so. Però non mollo. Confido nella ricerca” aveva detto a Fabio Fazio, parlando con a fianco una grossa bombola con le rotelle, che lo seguiva ormai ovunque andasse per portare aria, attraverso un tubicino sul naso, ai suoi polmoni. “E’ un diffusore di ossigeno, è lui ora il mio polmone. Prima mi aiutava soltanto di notte. Da una decina di giorni invece non posso più staccarmi. Sono legato come gli astronauti”.
Di Mare aveva collegato il grame tumore che l’aveva colpito al fatto di essere stato a lungo inviato di guerra nei Balcani, esponendosi all’amianto e all’uranio impoverito. Il giornalista denunciò che in Rai si sono dileguati “tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora”. “Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare. Sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possono esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”.
Apprezzato giornalista, inviato di guerra, scrittore, Franco Di Mare nella sua lunga carriera – trascorsa quasi interamente in Rai – è diventato un volto amico per il pubblico televisivo. Giornalista dal 1983, dopo aver iniziato per la carta stampata, nel 1991 è entrato in Rai, dove si è occupato inizialmente di cronaca per il TG 2 ed è stato inviato nelle principali zone dell’Africa e dell’America centrale. In seguito, passa al TG1, dove ha seguito buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni, tra cui quello nella ormai ex Jugoslavia.
Grazie a Unomattina è diventato poi un volto ancora più familiare (la prima edizione l’ha condotta nel 2004, per un totale di otto, l’ultima nella stagione 2018/2029. Di Mare è stato anche vicedirettore del Tg1 e direttore di Rai 3. Uno dei momenti più importanti – televisivamente parlando – della sua carriera risale al 22 dicembre 2019 quando, a Unomattina è intervenuto in diretta Papa Francesco facendo gli auguri ai telespettatori e complimentandosi con la trasmissione. In pensione dal 2021, lo abbiamo visto in tv fino al maggio del 2023 alla conduzione di Frontiere. Ha pubblicato diversi libri, tra cui Il cecchino e la bambina. Emozioni e ricordi di un inviato di guerra, Rizzoli, Non chiedere perché, Casimiro Roléx, Il caffè dei miracoli.