E’ polemica per Zelensky a Sanremo. Da Salvini a Freccero, si amplia la platea del ‘no’
E’ polemica per la presenza di Zelensky a Sanremo. Da Salvini a Freccero si amplia la platea di chi boccia la presenza del premier ucraino al festival della canzone italiana. Il Festival infatti, ha deciso di mandare in onda un video registrato del leader ucraino della durata di un paio di minuti.
Contrario al videomessaggio di Zelensky anche il leader di Azione Carlo Calenda: “Sosteniamo l’Ucraina. Ma ritengo un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un paese in guerra. Ci sono contesti giusti per comunicare questi messaggi, quello secondo me non lo è. In qualche modo svaluta quello che sta succedendo in Ucraina. Stride con quello che ho visto in Ucraina che tra una canzone e uno sketch si possa parlare di bombardamenti. “
Posizione diversa quella del sindaco di Firenze Dario Nardella che lo interpreta come un “gesto di attenzione e di solidarietà al popolo ucraino”. Secondo il primo cittadino fiorentino, “dire che Sanremo deve essere avulso, separato da quello che succede nel mondo e in Italia vuol dire non conoscere Sanremo: vi si è sempre parlato di questioni politiche, dalla mafia alla violenza sulle donne, alle morti bianche. Questo è il primo Sanremo che cade nel periodo della guerra in Ucraina, che è entrata nelle nostre case, se ne parla a tavola in famiglia, se ne parla con i colleghi di lavoro, è inevitabile che entri anche dentro Sanremo”.
Scettico sull’opportunità dell’intervento anche il pentastellato Giuseppe Conte: “Sono stato molto contento quando il presidente Fico ha assunto l’iniziativa di invitare Zelensky a confrontarsi con il Parlamento italiano per esprimere le sue ragioni e del suo popolo agli italiani. Invece, non credo francamente che sia così necessario che il presidente ucraino sia in un contesto leggero come quello di Sanremo”.
Nei giorni scorsi un gruppo nutrito di intellettuali si è mobilitato contro la presenza di Zelensky. In attesa di scendere in piazza proprio a Sanremo sabato 11, il gruppo ha firmato un manifesto di protesta: ”Abbiamo appreso con incredulità che interverrà Zelensky, capo di Stato di uno dei due paesi che oggi combattono la sanguinosa guerra del Donbass.
“Una guerra terribile” scrivono nel documento a firma tra gli altri di Carlo Freccero, Moni Ovadia, Paolo Cappellini e Alessandro Di Battista. Una guerra, sottolineano ”fomentata da irresponsabili invii di armi e da interessi economici e geostrategici inconfessabili”. Quindi aggiungono: ”L’Italia non solo invia armi (e aumenta il budget militare in una fase economica difficilissima per la maggioranza degli italiani), ma lascia che la Nato e gli Usa utilizzino a loro piacimento il suo territorio, in assenza di qualsiasi forma di controllo governativo, parlamentare e popolare. A causa di questa posizione acritica e supina, l’Italia ha rinunciato a svolgere l’importante ruolo di mediazione geopolitica che corrisponde alla sua vocazione storica, abdicando al contempo al proprio interesse nazionale e al proprio ruolo di fondatrice del processo di unificazione europea, come struttura per assicurare la pace fra le nazioni”.