Emergenza coronavirus, scattano le denunce per chi non rispetta i divieti. Centinaia di casi in tutta Italia
Nonostante il nuovo decreto del Governo per contrastare il diffondersi del coronavirus sia ancora più restrittivo, sono molti i “furbetti” ed i denunciati che non hanno rispettato le regole.
Trenta persone sono state denunciate mentre pranzavano in un ristorante a Sternatia, nel Leccese, per festeggiare un compleanno, violando le prescrizioni per contenere il contagio da coronavirus. A Bologna sono una quarantina le persone denunciate. Tra loro ci sono dieci uomini che giocavano a basket, di età compresa fra i 19 e i 44 anni, e otto persone beccate in un bar di Castenaso impegnate in una sfida a scopone scientifico ai tavolini del locale.
In Sicilia, a guardare la spiaggia, l’emergenza pare lontana. Seduti su una panchina, uno accanto all’altro, con le mascherine a guardare il mare. O sdraiati sugli scogli, anche in costume da bagno, a prendere il sole, che splende e fa salire la temperatura a 22 gradi. Non tutti a distanza di sicurezza. Si presenta così la spiaggia di San Giovanni Li Cuti, zona marinara di Catania. Gli appassionati del mare non si sono fatti intimorire dal decreto del presidente del Consiglio e sono usciti da casa per prendere il sole, possibilmente in compagnia. A Ramacca, sempre nel Catanese, due coniugi hanno organizzato una festa di compleanno in una tavernetta pubblica. A interromperla sono arrivati i carabinieri: per la coppia e per i loro 16 invitati sono scattate le denunce.
Arriva invece dall’Abruzzo la prima denuncia per una “bufala” sul coronavirus lanciata sui social. A finire nelle maglie della giustizia, con una denuncia per procurato allarme, è stata una donna residente a Villalago, nell’Aquilano. Nei giorni scorsi, la donna, in un post pubblicato su Facebook, aveva scritto che nel vicino paese di Anversa degli Abruzzi ci sarebbe stato un caso di coronavirus. Notizia totalmente inventata.