Ergastolo a De Marco, il killer dei fidanzati di Lecce. Li uccise per invidia
Antonio De Marco, il giovane studente reo confesso dell’omicidio dell’arbitro leccese Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, uccisi la sera del 21 settembre 2020 è stato condannato all’ergastolo. La sentenza è stata pronunciata oggi dai giudici della Corte d’Assise di Lecce. I due fidanzati vennero trucidati nella loro casa in via Montello, la stessa abitazione che per mesi avevano condiviso con il loro assassino.
Per De Marco non è stato disposto l’isolamento diurno per un anno come aveva chiesto la Procura che invece ha visto accogliere la richiesta dell’ergastolo. In aula non erano presenti né il giovane né i suoi genitori, c’erano invece i familiari dei due giovani.
Fin da subito gli inquirenti non ebbero dubbi: “Antonio De Marco da tempo progettava un piano per uccidere i due fidanzati di Lecce”. Il killer aveva bloccato il contatto Daniele De Santis. Vennero contati cinquantacinque messaggi tra loro da ottobre 2019 ad agosto 2020. Nella colluttazione con le vittime, De Marco ha perso sul pavimento dell’abitazione del delitto il fodero del coltello usato per massacrare la coppia e le fascette da elettricista con cui voleva immobilizzarla.
L’11 maggio del 2021 la perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’assise di Lecce aveva sentenziato che Antonio De Marco è in grado di intendere e volere nonché capace di stare in giudizio. Secondo i periti la sera del 21 settembre 2020 De Marco uccise con brutale premeditazione i due fidanzati colpendoli con 79 coltellate nella loro abitazione, semplicemente perché erano felici. De Marco, studente in Scienze infermieristiche di Casarano, sarebbe affetto da un disturbo della personalità di tipo narcisistico, ma non tale da inficiare la capacità di intendere e volere, tantomeno la partecipazione al giudizio. I due periti nominati dalla Corte d’assise hanno inoltre evidenziato una disregolazione degli stati emotivi e comportamentali, una rabbia narcisistica.