Fatture false, chiesto il processo per i coniugi Renzi
La procura di Firenze ha chiesto il processo per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli.
Nell’inchiesta del pm Luca Turco e Christine von Borries, con indagini della guardia di finanza, i genitori dell’ex premier sono accusati di aver emesso fatture false per “operazioni inesistenti” da parte delle società da loro stessi controllate, la Party e la Eventi 6, verso la Tramor Srl all’epoca in cui era amministratore l’imprenditore pugliese Dagostino (richiesto il rinvio a giudizio anche per lui che ora deve rispondere delle stesse accuse, più di un’altra per truffa).
Le fatture contestate sono due, una da 20mila euro più Iva, l’altra da 140mila euro più Iva. In entrambi i casi le aziende dei Renzi erano state incaricate di realizzare studi di fattibilità per il centro commerciale The Mall. Ma per gli inquirenti tali studi non furono fatti, mentre invece i pagamenti a favore delle aziende dei Renzi sì.
L’avvocato Federico Bagattini, che difende i coniugi Renzi ha dichiarato: “La notizia della richiesta di rinvio a giudizio diffusa dalla stampa e della quale la difesa non ha conferma ufficiale è ampiamente compatibile con la nostra richiesta di andare a processo formulata qualche tempo fa” – e ancora – “Siamo certi di poter dimostrare in sede processuale l’assoluta correttezza dei comportamenti tenuti dai Signori Renzi”.
“Voglio che mi processino, d’ora in poi mi avvarrò della facoltà di non rispondere”, aveva fatto sapere Tiziano Renzi, dopo aver deciso di non presentarsi all’interrogatorio di fronte ai pm fissato lo scorso 22 marzo. “Da quattro anni la mia vita professionale e personale è stata totalmente stravolta. Dopo anni di onorata carriera, senza alcun procedimento penale mai aperto in tutta la mia vita nei miei confronti, mi sono trovato improvvisamente sotto indagine in più procure d’Italia per svariati motivi – aveva scritto il padre dell’ex premier in una lunga lettera diffusa lo stesso giorno – All’improvviso e del tutto casualmente dal 2014 la nostra vita è stata totalmente rivoluzionata: da cittadino modello a pluri-indagato cui dedicare pagine e pagine sui giornali. Alla veneranda età di 67 anni confesso la mia stanchezza”, aveva concluso Tiziano Renzi.