Felice Maniero, l’ex boss della Mala del Brenta, arrestato per maltrattamenti
L’ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero è stato arrestato a Brescia con l’accusa di maltrattamenti sulla compagna. “Faccia d’angelo”, così veniva chiamato quando con la sua banda terrorizzava il Nord Italia, era tornato in libertà e da tempo viveva nella città lombarda con una nuova identità. L’arresto è scattato dopo la denuncia della donna e secondo le nuove regole del Codice rosso. Maniero è ora in carcere a Bergamo.
Ha commesso rapine, assalti a portavalori, colpi in banche e in uffici postali, ed è stato accusato di omicidi, traffico di armi, droga e associazione mafiosa. 17 sono infatti gli omicidi registrati in Veneto negli anni Ottanta, oltre a due rapine miliardarie ai danni del Casinò di Venezia e dell’aeroporto Marco Polo di Tessera, dove era in partenza un carico di 170 chili d’oro. Senza contare le rocambolesche evasioni dal carcere di Fossombrone e Padova.
Dopo l’ultima cattura a Torino nel 1995, grazie alla sua collaborazione con la giustizia, Maniero si era visto infliggere una condanna definitiva a 17 anni di reclusione: 11 anni per associazione per delinquere di stampo mafioso, con rapine, traffico di droga e sequestri, e 14 per sette omicidi, dei quali il boss ne ha riconosciuti solo cinque. Lo status di collaboratore gli era valso il vantaggio del cumulo delle pene.
Maniero possedeva e lavorava, assieme al figlio, in un’azienda che si occupava di depurazione di acque, la Anyaquae, che godeva di certificazioni e commesse pubbliche. L’azienda fallì nel 2016 in seguito alla scoperta da parte dell’ASL di valori d’arsenico fuori norma nel sistema di depurazione delle casette per l’acqua pubblica. Incredibile ma vero lo scorso luglio Maniero ha deciso di occuparsi di ambiente comparendo in un video su YouTube in cui spiegava il suo piano per combattere l’inquinamento da micro-plastiche. “Nessuno è andato a fondo dell’argomento, nonostante la pericolosità di questo inquinante. Ma chi ci governa ne è a conoscenza da alcuni anni.” diceva l’uomo accusando politici e giornalisti.