Firenze: concorsi truccati. In manette 7 docenti universitari
Vasta operazione negli atenei italiani per un’inchiesta della procura. La guardia di finanza di Firenze ha arrestato 7 docenti universitari per reati corruttivi nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati. Per i 7 sono scattati i domiciliari, mentre altre 22 persone sono state colpite dalla misura dell’interdizione dalle funzioni di professore universitario e da quelle connesse a ogni altro incarico accademico per la durata di 12 mesi.
“Sistematici accordi corruttivi tra professori di diritto tributario finalizzati a rilasciare le abilitazioni all’insegnamento secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”. Questa la motivazione dei fermi.
L’operazione, “Chiamata alle Armi“, è partita su tutto il territorio nazionale dopo un tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l’abilitazione all’insegnamento nel settore del diritto tributario, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un altro ricercatore in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata. E’ stato il ricercatore universitario a far partire l’inchiesta con la sua denuncia. I vincitori del concorso nazionale venivano scelti, appunto, con una “chiamata alle armi” tra i componenti della commissione giudicante, e non in base a criteri di merito. Sono 59 le persone complessivamente indagate per corruzione.
I finanzieri hanno eseguito oltre 150 perquisizioni domiciliari in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. Per 7 docenti che figurano tra gli indagati il gip Antonio Pezzuti si è riservato la valutazione circa la misura interdittiva dalla professione all’esito dell’interrogatorio.