Firenze: le ragazze americane confermano lo stupro
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E’ un racconto di terrore e paura. Tra le lacrime e i singhiozzi, le studentesse americane confermano lo stupro subito da due carabinieri nella notte tra mercoledi e giovedi a Firenze.
I due carabinieri sono attualmente indagati dalla Procura di Firenze guidata da Giuseppe Creazzo per violenza sessuale aggravata dalla minorata difesa
Le due ragazze, di diciannove e ventuno anni, sono in Italia da pochi giorni e parlano solo alcune parole d’italiano. Nella loro denuncia, dichiarano di aver accettato un passaggio sulla gazzella dei carabinieri, intervenuti per sedare una lite nel locale Flò e di aver chiesto di essere accompagnate a casa, nel centro storico, in quanto era impossibile riuscire a trovare un taxi.
Al loro arrivo a casa, cominciano i venti minuti di vuoto nelle immagini che scorrono sulle telecamere di sorveglianza della zona. Le videocamere confermano l’entrata e l’uscita dell’ auto dei carabinieri nella strada stretta dove abitano le ragazze.
Sono venti minuti di orrore, l’orrore di una violenza consumata tra l’androne di casa e il palazzo. “Non ho gridato perché erano armati“ ha spiegato una delle ragazze nella denuncia. E l’altra: “Non ho chiesto aiuto, non ho gridato perché ho avuto paura e mi sentivo confusa”.
Ci sono lacune nella ricostruzione e anche qualche contraddizione. Serviranno altre domande, altre risposte. La visita eseguita presso l’ospedale Torregalli conferma che entrambe hanno avuto un rapporto sessuale, i tamponi eseguiti sono positivi.
Gli esperti della scientifica che hanno svolto i prelievi nella casa delle due studentesse, hanno confermato la presenza di tracce biologiche sia nell’ascensore che davanti all’appartamento. Le stesse tracce che sono presenti sulla gonna e sulla maglietta di una delle due ragazze.A breve atri risultati: l’esame del dna potrebbe essere un verdetto definitivo.
Ieri le ragazze non sono tornate a casa, sono rimaste in un luogo al sicuro, ancora troppo sotto shock per poter tornare nella loro abitazione.Le famiglie sono state avvertite: i genitori delle due ragazze sono ora in viaggio per raggiungere l’Italia.
Intanto il dipartimento di Stato Usa stigmatizza l’accaduto: “prendiamo queste cose molto seriamente”. Mentre il console generale Usa a Firenze, Benjamin Wohlauer, ieri mattina si è recato sia in questura sia al comando provinciale dei carabinieri dove è stato rassicurato sulla massima “trasparenza, rigore e sforzo dell’Arma per arrivare alla verità”.