Genova, arrestato padre Andrea Melis: abusi sessuali su un minore in cambio di regali
Regali in cambio di abusi sessuali al suo chierichetto. Per anni padre Andrea Melis è andato avanti ad abusare sessualmente di un ragazzino comprandosi la sua riconoscenza e il suo silenzio. Abiti griffati, sigarette elettroniche, ricariche su carte prepagate, videogiochi, smartphone: un lungo elenco di doni per convincere il piccolo – anche per via della sua autorità clericale – a seguirlo negli appartamenti che la curia gli aveva messo a disposizione. Secondo l’accusa, ogni volta che si vedevano, il parroco gli dava 100 o 200 euro (in totale 5mila euro su una carta a nome del ragazzo), oltre alla lunga serie di regali per garantirsi la possibilità di poter continuare ad agire di nascosto. Per oltre tre anni – secondo l’accusa – ha fatto subire al ragazzino abusi sessuali, spingendolo a mentire ai genitori e a trattarlo come se fosse il suo fidanzato. I familiari avevano intuito e avevano detto al ragazzino di non accettare nulla. Ma di nascosto dai genitori, gli incontri erano andati avanti.
Quando poi il ragazzino, a 16 anni, si è trasferito a Genova per studiare, i rapporti sono continuati qui. Gli incontri avvenivano nell’appartamento messo a disposizione dentro il plesso scolastico dove lui insegnava ed era direttore. Tra i suoi ex alunni ci sarebbero anche due giovani che avrebbero schivato un approccio sessuale tentato in cambio di una sigaretta elettronica. Il parroco, secondo la giudice che ha disposto gli arresti domiciliari, ha agito sotto “la spinta di impulsi perversi“, carpendo la fiducia dei “ragazzini, attirandoli a casa sua, vicino le chiese” e facendoli “accedere a tutto ciò che un adulto proibisce”. E la sua pericolosità, secondo la giudice, “non è connessa esclusivamente alla sua qualità di sacerdote e di insegnante, da cui è sospeso, ma anche alla sua capacità, acquisita proprio per effetto delle professioni svolte, di avvicinarsi ai minori, di farsi capire dagli stessi, ponendosi come loro amico e complice”. Dalle perquisizioni effettuate dai carabinieri a casa di Padre Andrea Melis, un appartamento in centro città, è stato trovato materiale significativo ai fini delle indagini: oggetti sessuali, farmaci per la stimolazione sessuale, vestiti per ragazzi, una scorta di e-cig e alcuni appunti che confermano il legame pluriennale con il giovane. L’arresto è scattato dopo gli interrogatori del ragazzino, oggi 16enne, e di altri adolescenti.
Il sacerdote, 60 anni, originario di Cagliari ma trapiantato da anni in Liguria, è finito agli arresti domiciliari. Per lui l’accusa è di violenza sessuale su un minore di appena 12 anni quando sono iniziati i fatti. Ma ci saranno degli ulteriori sviluppi investigativi perché il prete è anche indagato per prostituzione minorile e tentata violenza sessuale aggravata su altri ragazzini. Appartenente all’ordine dei Padri Scolopi, padre Andrea Melis è una figura molto conosciuta in ambito sociale a Genova e in Liguria. Prima di essere sospeso dalla curia, era presidente di Fidae Liguria, la federazione delle scuole cattoliche, oltre che direttore della scuola d’infanzia ed elementare Padre Assarotti in salita San Bartolomeo degli Armeni, ma anche parroco assegnato alla chiesa di Sant’Antonio da Padova a Finale Ligure.